"Riteniamo grave, quanto
scorretto, aver escluso i rappresentanti delle organizzazioni
sindacali dai recenti incontri organizzati dalla Regione sulla
vertenza San Gemini a cui, secondo le note ufficiali diffuse
sulla stampa, hanno preso parte la presidente Donatella Tesei e
i vertici del gruppo Acque Minerali d'Italia capeggiati dal
Presidente Massimo Pessina, alla presenza dei sindaci dei comuni
di Acquasparta e San Gemini": è quanto affermano i consiglieri
del Partito democratico, Fabio Paparelli e Tommaso Bori che,
sulla vicenda, annunciano un'interrogazione alla Giunta
regionale "per conoscere i motivi di tale esclusione e gli
sviluppi delle trattative in corso rispetto al piano presentato
e agli impegni formalmente assunti". "Si faccia quantomeno
chiarezza sulle ragioni di questa scelta - aggiungono - dati i
ripetuti incontri che sarebbero avvenuti all'insaputa di tutti
gli altri soggetti interessati, a partire dai rappresentanti
della Rsu, legittimamente eletti, e dai sindaci dei territori
limitrofi come quelli di Montecastrilli e Avigliano più volte
esclusi".
"Ma se così è stato - sottolineano Paparelli e Bori -
riteniamo doveroso che si riconvochi quanto prima l'unico tavolo
di crisi ufficiale, ovvero quello aperto presso l'Assessorato
allo Sviluppo economico della Regione Umbria e sia dia conto a
tutti, e in maniera trasparente, dello stato di avanzamento
delle trattative".
I consiglieri del Pd ricordano infine che "il coinvolgimento
unitario delle istituzioni e della politica locale è da
considerarsi a supporto al tavolo sindacale, così come peraltro
è stato sottoscritto formalmente nel documento firmato presso la
sede del Comune di Sangemini tra i sindacati, le Rsu, tutte le
forze politiche di maggioranza e minoranza, i sindaci presenti e
la stessa presidente della Regione Umbria; la stessa che, in
questo caso, dimostra di avere la memoria corta".
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