Investimenti su risorse umane,
ricambio di tecnologie diagnostiche e nuovi modelli
organizzativi uniformi a tutte le strutture ospedaliere: tre
necessità che sono emerse dall'incontro della sezione
Umbria-Marche della Società italiana di neurologia che si è si
volto in modalità online.
"Quest'anno - spiega all'ANSA Francesco Corea, neurologo della
Usl Umbria 2 e segretario dell'Associazione neurologia emergenza
urgenza Umbria - il tema centrale dell'incontro è stato l'ictus
e l'emergenza Covid. E' stato ribadito e soprattutto ricordato
che l'ictus è la causa principale di ricovero ospedaliero
neurologico e vede nella velocità del suo trattamento il modello
vincente. Per quanto concerne il Covid, è ormai la sfida aperta
a tutta la sanità e vede la neurologia contribuire per le sue
competenze".
Corea spiega che alla tavola rotonda hanno preso parte
specialisti ospedalieri provenienti da un po' tutte le parti
delle due regioni, vale a dire, da Ancona, Ascoli, Città di
Castello, Fano, Foligno, Fermo, Perugia, San Benedetto del
Tronto e Terni.
"Investire sulle risorse umane non è più rinviabile - spiega
Corea -, la cronica carenza di neurologi per coprire turni
notturni e festivi spesso porta a implementare la reperibilità,
ma la conseguenza è che si rallentano i tempi decisionali e
questo non ce lo possiamo permettere quando abbiamo a che fare
con un ictus".
"Così le apparecchiature, spesso sono obsolete e con
l'opportunità del Pnrr potrebbero essere rinnovate", dice ancora
il neurologo che conclude spiegando come "sia assolutamente
necessario andare verso un unico protocollo, uniforme a tutte le
strutture sanitarie delle due regioni, per il trattamento dei
pazienti colpiti da ictus". "Adesso, per fare un esempio -
sottolinea - le cure mediche specialistiche spesso vengono
delegate a personale generalista".
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