"Dobbiamo aspettare il parere della
commissaria Vestager e poi potremo sederci e parlarne. Però
penso che sia un'occasione unica per dare risposte a un
territorio e fare un progetto in cui, finalmente, chi è
interessato non è qualcuno che viene da un altro continente e
che ci vede come una provincia dell'impero, ma può considerare
questo progetto nell'ottica di una strategia nazionale": a
dirlo, in merito alla vendita di Ast al gruppo Arvedi, è stata
il viceministro allo Sviluppo economico, Alessandra Todde,
intervenendo all'Agorà nazionale sulla siderurgia organizzata
dal Pd a Terni.
La procedura di cessione è in corso davanti all'Antitrust
europeo, che dovrà dare il proprio parere in merito.
Todde ha ricordato che è "un momento particolarmente felice
per l'acciaio, i dati di Federacciai di ottobre, per otto mesi
di produzione, registrano un 6% in più rispetto al 2019". "Da un
punto di vista di politiche industriale del Paese - ha
continuato - serve una voce di tutti per dire che se non si
riesce ad avere una visione di medio lungo periodo abbiamo perso
un'opportunità. Credo che non ricapiterà di vedere un mercato
così florido ed essere nelle condizioni frustranti di non poter
rispondere alle esigenze di mercato".
In merito al tema del piano siderurgico nazionale, secondo
Todde "avere una strategia condivisa è importante non tanto
perché bisogna rispondere alle singole vertenze, cosa
fondamentale e importantissima, ma perché se non non si danno
linee guida a quelle che sono le strategie di produzione
nazionali si contrappongono interessi e modi di produrre e si
rischia di essere poco competitivi cone Paese perché si fa
competizione in casa". "Questo - ha concluso - non è
accettabile, l'acciaio è il cuore della manifattura".
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