Approvato dal Senato accademico e
dal Consiglio di amministrazione dell'Università degli Studi di
Perugia il primo "Bilancio di genere" dell'Ateneo, predisposto
secondo le Linee guida elaborate dalla Conferenza dei rettori
delle università Italiane. Il documento promuove il superamento
di ogni forma di discriminazione basata sul genere.
"Il raggiungimento concreto e reale della parità di genere
rappresenta una delle sfide più importanti e significative del
prossimo decennio - ha affermao il rettore, Maurizio Oliviero -
e non soltanto, come qualcuno potrebbe erroneamente pensare, per
evidenti e inoppugnabili ragioni etiche e morali, ma anche
poiché il suo mancato conseguimento comporterebbe dei costi
sociali, economici, scientifici e culturali altissimi, che non
possiamo assolutamente permetterci. Non è per caso o per mera
opportunità politica che la Gender Equality è stata inserita tra
i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell'Agenda 2030 delle
Nazioni Unite. Una sua piena attuazione, infatti, innalzerebbe e
di molto le nostre prospettive di benessere collettivo, mentre
un mantenimento, se pure parziale, dell'identità di genere come
parametro discriminatorio comporterebbe un conto salatissimo, in
termini di mancate opportunità, di potenzialità sotto-utilizzate
e di involuzione sociale. Il primo Bilancio di genere
dell'Università degli Studi di Perugia, approvato oggi
all'unanimità, è volto a verificare e a rendere pubblico ciò che
è stato fatto ma, soprattutto, quanto rimane ancora da fare,
mettendo a disposizione risorse finanziarie per attività di
formazione, di contrasto alla discriminazione e alla violenza,
di sensibilizzazione e per la promozione di un migliore
equilibrio tra lavoro, studio e vita privata. Sentiamo forte
come comunità il dovere, in primis verso le nuove generazioni,
di promuovere una cultura realmente inclusiva e basata sulle
capacità, sui meriti e sulla qualità delle persone. Il
pregiudizio, per sua stessa natura ingiusto, prevaricatorio e
socialmente inefficiente, non può e non deve trovare posto nelle
nostre aule".
Il documento costituisce un vero e proprio strumento di
governance dell'Ateneo.
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