Figure e
dettagli in evidenza, consistenza di colori e prospettiva: il
restauro dello stendardo processionale della Santissima Trinità
di Raffaello ha restituito molto di quanto il tempo avevano
nascosto dell'opera conservata nella Pinacoteca comunale di
Città di Castello.
Intervento concluso ufficialmente con il sopralluogo al
cantiere nella sala del museo tifernate dove le restauratrici
Sabrina Sottile e Maria Cristina Lanza da oltre un mese lavorano
sulla base di un progetto di intervento messo a punto
dall'Istituto centrale del restauro con modalità innovative.
"Questo restauro farà scuola" ha detto Laura Teza, curatrice
insieme a Marica Mercalli della mostra "Raffaello giovane e il
suo sguardo", prevista a settembre nella Pinacoteca. "Lo
stendardo - ha aggiunto - ha acquisito una nuova leggibilità,
sono emersi particolari come il dito di Adamo, il viso
dell'angelo, le figure, i colori delle vesti, finora non
apprezzabili a causa del tempo ma anche della filosofia
dell'intervento di restauro. Ha anche prodotto elementi
importanti rispetto alla collocazione nella parentesi tifernate
dell'artista".
"Un primo step è concluso: il restauro era una delle
realizzazioni collegate alla mostra del Cinquecentenario e si
sta dimostrando ricco di contenuti sia dal punto di vista
culturale che scientifico" le parole di Vincenzo Tofanelli,
assessore alla Cultura. "Lavoriamo all'inaugurazione dell'evento
a settembre - ha aggiunto -, con l'incognita Covid che
accompagna l'organizzazione".
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