"Le persone belle come mio figlio, e
come gli altri 28 angeli, continuano a vivere anche dopo la
morte. Ciò che è successo loro serva a quelli che vengono dopo,
per non sbagliare più": a dirlo è stata Antonella Pastorelli
durante la consegna, a Terni, della benemerenza civica in onore
del figlio Alessandro Riccetti, tra le vittime della valanga
che, il 18 gennaio 2017, colpì l'hotel Rigopiano, dove il
trentatreenne ternano lavorava come receptionist. A consegnarle
l'onorificenza, a palazzo Spada, è stato il sindaco Leonardo
Latini, dopo che il conferimento, proposto con un atto di
indirizzo votato dalla consigliera Doriana Musacchi, nei mesi
scorsi era stato votato all'unanimità da tutto il consiglio
comunale.
"Penso che Alessandro sarebbe contentissimo di questo - ha
sottolineato Pastorelli in merito alla benemerenza -, perché
nella sua grande umiltà era un ragazzo impegnato nel
volontariato e che metteva il lavoro al primo posto. Era parte
di una gioventù bella, che dobbiamo ricordare, perché sia
d'esempio a chi ha imboccato una strada sbagliata. Purtroppo noi
qui viviamo un dolore che non passerà mai, anche quando ci sarà
giustizia". La mamma di Riccetti si è augurata, che questa "sia
equa". "Ma non per quelli che sono morti - ha detto -, ma per
chi verrà dopo e per l'Italia stessa. Perché dopo Rigopiano ci
sono state altre tragedie, penso al ponte Morandi e al
Mottarone. Non devono succedere più. A noi non importa vedere in
carcere le persone, devono capire dove hanno sbagliato e fare
meglio in futuro".
Alla cerimonia erano presenti anche Gianluca Tanda, presidente
del Comitato vittime di Rigopiano, e altri familiari non solo di
Riccetti, ma anche di dipendenti e ospiti dell'hotel morti nella
valanga. Il sindaco Latini ha sottolineato che "straordinarie e
drammatiche occasioni come questa" devono servire "a ricordare
l'esempio di un ragazzo impegnato, eroe del quotidiano, ma anche
essere un monito per noi istituzioni, a tutti i livelli,
affinché simili tragedie non accadano più".
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