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Ricerca Perugia scopre come virus uccide cellule

Ricerca Perugia scopre come virus uccide cellule

Durante lo studio testate anche molecole "d'interesse"

PERUGIA, 22 giugno 2021, 13:45

Redazione ANSA

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Uno dei processi biochimici con cui uccide le cellule infette il virus Sars-Cov-2 che causa il Covid è stato individuato dal Gruppo operativo di supporto alla gestione dell'emergenza, Gos, dell'Università degli Studi di Perugia. Lo studio è stato pubblicato dalla rivista internazionale Redox biology, secondo quanto riferisce lo stesso Ateneo.
    Nel corso della ricerca - si legge in una nota dell'Università - sono state anche testate alcune molecole ritenute d'interesse farmacologico che vedono in questo processo un bersaglio terapeutico per contrastare l'effetto citopatico e i sintomi del danno causati dal virus a livello respiratorio e, potenzialmente, in altri tessuti.
    Il lavoro, sostenuto dalla Fondazione Cassa di Rispamio di Perugia, ha visto il coinvolgimento di numerosi ricercatori afferenti al Gos, creato su mandato del rettore Maurizio Oliviero ed affidato alla responsabilità del delegato alla Terza missione, prof. Gabriele Cruciani.
    "Questo passo avanti nella lotta al virus - ha sottolineato Oliviero - ci inorgoglisce e dimostra ancora una volta quanto la multidisciplinarietà sia una risorsa fondamentale nella ricerca scientifica. Ringraziamo tutti i colleghi del Gos che hanno contribuito a conseguire un simile risultato: lo sforzo corale che hanno profuso in questa ricerca è la prova delle enormi potenzialità del nostro Ateneo, che stiamo mettendo a servizio di tutta la comunità".
   

“Da sempre la Fondazione Cassa di risparmio di Perugia finanzia la ricerca di eccellenza – sottolinea la presidente Cristina Colaiacovo – e mai come in questo momento di emergenza sanitaria c'è la necessità di trovare soluzioni di diagnosi e cura unendo competenze ed energie. Abbiamo quindi inserito nella nostra programmazione 2020 una misura straordinaria per contribuire alla ricerca sulla prevenzione della diffusione del Covid-19 in particolare nei bambini, puntando sull’eccellenza dei nostri laboratori e dei nostri ricercatori. Siamo particolarmente felici del risultato ottenuto attraverso il progetto presentato dal Laboratorio integrato dell’Università degli Studi di Perugia, un risultato che permette alla nostra ricerca territoriale di competere con quella nazionale e internazionale”.

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