La Banca Popolare di Bari porterà
avanti nei prossimi mesi "una trasformazione all'insegna del
digitale" per consentirle di stare al passo con quella
transizione che il Covid ha accelerato e "al contempo monitora
strettamente il merito di credito dei clienti sottoposti a
moratoria" che scadrà a fine anno. Giampiero Bergami, in una
conversazione con l'ANSA, delinea così le prossime mosse
dell'istituto controllato dal Mef tramite il gruppo Mediocredito
Centrale. Un azionista prezioso, spiega il manager che viene
proprio da Mcc dopo una lunga carriera bancaria, perchè paziente
e intelligente. Per rimettere in piedi la banca con sede a Bari
infatti, salvata con i soldi degli altri istituti privati e in
parte dello Stato dopo un passivo di oltre 1,1 miliardi, ci
vorrà tempo. E il Covid ha dato un ulteriore colpo visto che i
territori in cui è insediata: Puglia, Abruzzo, Umbria e
Basilicata, non contano su quelle filiere industriali estese e
votate all'export che non hanno mai interrotto l'attività o sono
state le prime a ripartire. L'istituto, sottolinea, "agisce
nell'ambito della missione del gruppo Mcc in coordinamento con
le sue strategie e come braccio operativo al Sud. Ora, in vista
della ripartenza, anche turistica, tornerà comunque alle origini
finanziando pmi e famiglie cui fornirà assistenza e i prodotti
finanziari e assicurativi (è in corso la ricerca di partner)
adeguati.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA