Dopo un anno senza spettacoli dal
vivo, a causa del Covid, e in attesa di ripartire in sicurezza
guardando anche alla parte più nascosta del settore,
l'intenzione principale è quella di "uscire da un limbo che
d'ora in avanti non potrà più esistere": nella giornata di
mobilitazione nazionale del comparto indetta da Slc Cgil dal
titolo "Torniamo a fare spettacolo", rappresentanti di Slc Cgil
Umbria e Adu (Attrici attori danzatrici danzatori uniti) Umbria
attraverso un incontro online con la stampa hanno illustrato le
loro proposte oltre a fare il punto sulla situazione regionale e
rinnovare la richiesta di attivazione in tempi rapidi del tavolo
promesso dalla Regione Umbria.
E lo hanno fatto anticipando pure una mobilitazione virtuale sui
social, con tutti i lavoratori del settore che dalle ore 12,
vista l'impossibilità di scendere fisicamente in piazza, hanno
iniziato a postare cartelli, immagini e dichiarazioni per fare
luce anche in Umbria su questa difficile situazione.
Ristori, protocolli per una riapertura in sicurezza, rinnovo di
contratti collettivi nazionali scaduti da anni e riforma
organica del settore: sono i temi messi sotto i riflettori da
Enrico Bruschi, segretario generale Slc Cgil Umbria: "C'è
necessità di riaprire i luoghi della cultura e di sostenere con
delle risorse il settore. Non siamo per l'assistenzialismo
spinto ma in questo momento c'è ancora la necessità di aiutare
tra i lavoratori dello spettacolo di chi vive, in molti casi,
solo con 5 mila euro l'anno in momenti normali. Pensiamo quindi
come può essere difficile la situazione in questo periodo di
pandemia con le chiusure".
Un settore che, come ha ricordato ancora Bruschi, è pure "molto
diversificato". Quello della riapertura è comunque "il primo
passo da fare" pure per Emanuela Faraglia, attrice e
responsabile produzione culturale Slc Umbria. "Il rischio è che
riprenda ad operare solo la parte più visibile del comparto,
quella al vertice, e che resti al palo quella più nascosta" ha
inoltre commentato.
In Umbria, ha poi evidenziato per Adu Umbria l'attore Alessandro
Sesti, c'è un terreno fertile con tante realtà teatrali anche di
ricerca, "un bene prezioso da tutelare", ha affermato.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA