(ANSA) - PERUGIA, 04 FEB - Dopo il personale sanitario,
l'Umbria si prepara a vaccinare gli ultraottantenni. L'obiettivo
della Regione è di somministrare 20 mila dosi a questa fascia
della popolazione entro febbraio e per programmare le
operazioni dal 12 di questo mese sarà data la possibilità di
prenotarsi.
A dare l'annuncio sono stati i vertici della sanità regionale
nella consueta conferenza stampa settimanale di aggiornamento
sulla pandemia.
L'assessore regionale alla Sanità Luca Coletto ha evidenziato
la necessità di programmare le operazioni "per non sprecarne
nemmeno una dose".
Il commissario per l'emergenza Covid in Umbria Massimo
D'Angelo ha quindi spiegato che "per prenotare le vaccinazioni
sarà individuato un portale e verrà utilizzata l'app per i
servizi pubblici". "Stiamo comunque immaginando - ha aggiunto -
anche ulteriori modalità, come il coinvolgimento delle farmacie
e dei medici di medicina generale, ma anche un numero di
telefono dedicato".
I numeri della pandemia continuano comunque a destare
preoccupazione. Coletto ha rilevato che da dopo le vacanze di
Natale in Umbria emerge una "netta separazione" per il contagio,
"con numeri molto più importanti sulla provincia di Perugia
rispetto a quella di Terni". "O ci sono atteggiamenti diversi
della popolazione tra i territori - ha aggiunto - oppure ci sono
varianti del virus e su questo stiamo facendo le verifiche". C'è
quindi attesa per i risultati, che forse arriveranno domani, del
sequenziamento di 42 campioni "sospetti" inviati all'Istituto
superiore di sanità per stabilire la presenza di eventuali
varianti.
Riguardo ai dati giornalieri, sono stati 373, il 19 per cento
in meno del dato di ieri, i nuovi positivi al Covid registrati
in Umbria l'ultimo giorno. I guariti sono stati 178 e tre i
morti. I tamponi analizzati sono 3.692 e i test antigenici
3.832. Con un tasso di positività totale dello 4,9 per cento
(ieri 5,7) e del 10,1 per cento sui soli molecolari (ieri
10,57). Ancora in crescita i ricoverati, oggi 438, sette in più,
66 dei quali, due in più in terapia intensiva. (ANSA).