L'Aula di Palazzo Cesaroni si è
espressa favorevolmente, all'unanimità, sulla mozione di
iniziativa dei consiglieri Marco Squarta ed Eleonora Pace
(Fratelli d'Italia) che impegna la Giunta regionale a
"ricomprendere nella campagna di somministrazione, in aggiunta
ai medici pubblici del sistema sanitario nazionale
convenzionati, anche la categoria dei veterinari, estendendo la
stessa valutazione operata per gli altri colleghi dipendenti".
Votato all'unanimità un emendamento con due proposte aggiuntive
al dispositivo originario, la prima di Tommaso Bori (Pd)
riguardante l'allargamento della platea vaccinale, in fase
prioritaria 1, anche ai farmacisti, psicologi e medici
odontoiatri, sia del sistema sanitario regionale che liberi
professionisti. Altra proposta accolta dai due proponenti, di
iniziativa di Thomas De Luca (M5s), prevede di includere,
contestualmente ai lavoratori dei servizi essenziali, gli
operatori della distribuzione e commercializzazione alimentare e
dei servizi primari essenziali.
Nell'illustrazione dell'atto Pace ha ricordato, fra l'altro, che
"il piano del ministero della Salute di metà dicembre include
tra le categorie prioritarie, da sottoporre a vaccino, gli
operatori sanitari, compresi quelli privati accreditati, insieme
ai medici veterinari, rientranti nelle 'attività essenziali
della tutela della salute umana e di quella animale'. La crisi
sanitaria provocata dal Covid produce effetti economici
drammatici che si ripercuotono nella filiera agroalimentare,
accentuando le fragilità di un settore già da tempo in
difficoltà. A tutti i livelli, l'attività del medico veterinario
ha funzione di pubblica necessità e gioca un ruolo fondamentale
nella tutela della salute pubblica e nella continuità della
filiera agroalimentare oltre che, ovviamente, nella sorveglianza
epidemiologica delle malattie e nella prevenzione a proposito di
eventuali nuove epidemie. I veterinari operano a stretto
contatto con animali e persone e perciò sono una categoria
altamente esposta. Alcuni di loro lavorano nei laboratori dove
vengono processati i tamponi Covid e il rischio che possano
contrarre il virus è molto più alto".
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