La giunta provinciale di Bolzano
ha approvato un Masterplan su politiche energetiche e mobilità.
Il piano punta allo stoccaggio dell'energia elettrica ricavata
in modo sostenibile con l'idrogeno, utilizzandola per la
mobilità sostenibile e l'efficienza energetica. Dimostrare le
opportunità e il potenziale dell'Alto Adige nella tecnologia
dell'idrogeno attraverso un concreto piano di attuazione.
Da questi presupposti, il Team H2 ha collaborato, insieme ai
Dipartimento mobilità e ambiente, il centro idrogeno IIT, la
società Autostrada del Brennero A22, Alperia, l'Eurac ed in
stretta collaborazione con l'Euregio, ad un lavoro, durato sei
mesi, per la stesura di un nuovo piano generale sull'idrogeno.
Esso dovrebbe aiutare a raggiungere gli obiettivi climatici, ma
anche a rendere sostenibile l'industria energetica e la mobilità
dell'Alto Adige investendo in innovazione.
Il Masterplan su politiche energetiche e mobilità è stato
presentato in una conferenza stampa video dal presidente Arno
Kompatscher, gli assessori alla mobilità e all'ambiente Daniel
Alfreider e Giuliano Vettorato, e Peter Mölgg, coordinatore del
gruppo di lavoro.
"Le sfide che stiamo affrontando in tempo di nuovo
coronavirus - spiega il presidente Kompatscher - dimostrano
quanto siano importanti la salute e l'impegno economico sul
nostro territorio: il riavvio sarà dunque più facilmente
raggiungibile attraverso fattori chiave quali l'innovazione, la
sostenibilità e l'uso intelligente delle risorse locali".
Attraverso la ricerca e progetti avviati come l'autobus ad
idrogeno l'Alto Adige è diventato pioniere in questa tecnologia.
"Ora stiamo per compiere il prossimo grande passo: l'idrogeno
sarà in grado di combinare mobilità, energia e innovazione in
modo significativo, con l'obiettivo di renderci meno dipendenti
dai combustibili fossili e mantenere risorse economiche che
altrimenti andrebbero a fluire nei Paesi esportatori di
petrolio" precisa il presidente.
L'assessore provinciale alla mobilità Daniel Alfreider ha
sottolineato come "in Alto Adige oltre il 40% delle emissioni di
biossido di carbonio provenga dal traffico stradale. In futuro -
dice - non vogliamo solo evitare il più possibile il trasporto
privato motorizzato, ma anche sostenere l'elettromobilità senza
emissioni con l'idrogeno come fonte di energia". Alfreider ha
anche rimarcato la volontà di convertire l'asse del Brennero in
un "corridoio verde". "Vogliamo anche convertire gradualmente
gli autobus del trasporto passeggeri locale in unità
ecocompatibili - rimarca - l'idrogeno è l'ideale se viene
generato da elettricità prodotta in modo sostenibile". L'Alto
Adige ha inoltre contribuito all'attuazione della direttiva UE
sui veicoli puliti, che prevede norme minime per gli appalti
pubblici di veicoli stradali ecologici ed efficienti dal punto
di vista energetico.
Per l'assessore provinciale all'ambiente Giuliano Vettorato,
il piano generale per l'idrogeno migliora significativamente
l'impronta di CO2 in Alto Adige. "Entro il 2030 saremo in grado
di ridurre le importazioni di combustibili fossili per un valore
di circa 550 milioni di euro all'anno, riducendo così le
emissioni di CO2 di circa il 45% - rimarca Vettorato -
l'attuazione del piano generale sull'idrogeno per l'Alto Adige è
un contributo significativo alla protezione del clima, delle
persone e della natura sul nostro territorio - prosegue -
l'idrogeno rappresenta una valida opzione di stoccaggio di
energia elettrica nei casi di sovrapproduzione da fonti
rinnovabili non programmabili, come ad esempio il fotovoltaico,
che opportunamente immagazzinata può essere utilizzata nei
successivi momenti di necessità, contribuendo ad aumentare la
flessibilità e l'ottimizzazione del sistema energetico nel suo
complesso".
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