"Quella della Ferrovia della
Venosta può considerarsi una storia di successo. L'investimento
di 120 milioni ha fatto ottenere risultati positivi con oltre 2
milioni di passeggeri all'anno fra pendolari, studenti e turisti
che ricorrono alla mobilità sostenibile per gli spostamenti". Lo
ha detto il presidente della Provincia, Arno Kompatscher,
intervenendo alla presentazione dello studio dell'Ire,
l'Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di
Bolzano, sugli effetti socioeconomici connessi con la
riattivazione della ferrovia della Val Venosta dal 5 maggio
2005.
Per lo studio, commissionato da Sta (Strutture trasporto Alto
Adige), la società che gestisce la linea fra Merano e Malles, è
stato condotto un sondaggio presso 27 responsabili decisionali
ed esperti del bacino d'utenza della ferrovia.
Il presidente della Camera di commercio, Michl Ebner, ha
parlato di "ritorni positivi per la popolazione che può restare
a vivere in valle, per il turismo in un'ottica di sostenibilità
ambientale. Si tratta - ha aggiunto - di un modello da seguire
per altri territori dove puntare sull'attrattività con azioni
sinergiche fra enti".
L'assessore provinciale alla mobilità, Florian Mussner, ha
sottolineato che "la ferrovia della Venosta non è solo
un'infrastruttura, è un'alternativa per rinunciare all'auto al
fine di una maggiore qualità di vita".
Con l'elettrificazione della linea, già a metà della
realizzazione, si punterà ad aumentare la sua capacità: la
cadenza ogni 30 minuti dei treni regionali e ogni 15 minuti per
i collegamenti con Bolzano, Merano e Bressanone.
"In base all'accordo con RFI del 2015 sarà migliorata la rete
Bolzano-Merano e l'accesso alla città di Bolzano attraverso la
galleria del Virgolo e ulteriori collegamenti per mezzo del
centro mobilità di Bressanone. Altro step i collegamenti
internazionali con Svizzera e Austria per garantire maggiore
raggiungibilità", ha concluso il presidente della Provincia.
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