La fase con le precipitazioni più
intense, diffuse e persistenti che ha interessato il Trentino
questa mattina è terminata. Per questo motivo, il Dipartimento
Protezione civile, foreste e fauna - che sta operando
all'interno della Sala per il servizio di piena - ha revocato le
disposizioni ai gestori delle dighe (eccetto l'invaso di Ponte
Pià) che servivano a garantire spazio di laminazione, alla luce
delle piene dei corsi d'acqua. La situazione continua ad essere
monitorata costantemente. Permane dunque l'allerta arancione
(moderata) fino a venerdì 11 ottobre a mezzogiorno per eventuali
problematiche di natura idrogeologica e idraulica.
Intanto, i vigili del fuoco volontari e permanenti -
sottolinea una nota della Provincia autonoma di Trento - stanno
compiendo decine di interventi sul territorio. Gli "eventi"
principali (peraltro in fase di risoluzione) riguardano
smottamenti e frane - causate dalla saturazione dei terreni -
lungo la SP 213 del Lomaso e la SS237 del Caffaro all'altezza di
Darzo. Sotto la lente anche una frana in prossimità del biotopo
di Maso Milano, a valle della SP421, mentre ai Laghi di Lamar è
necessario prestare attenzione per la presenza di acqua e
detriti causata dallo straripamento del torrente a monte della
strada.
Dopo lo stop della mattinata di ieri, le precipitazioni
erano riprese nel pomeriggio soprattutto sui settori
sudoccidentali dove, nelle ultime 24 ore, sono caduti mediamente
20 - 60 millimetri con massimo di 94 millimetri di pioggia in
Paganella mentre il massimo da martedì è stato registrato in Val
d'Ambiez (206 millimetri). Nel pomeriggio - riferisce
Meteotrentino - le precipitazioni saranno a carattere sparso e
la quota neve tenderà ad abbassarsi fino a 2.200 metri circa ma
con accumuli generalmente scarsi sotto i 2.600 metri.
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