"La pace si ottiene quando si
accetta di costruire qualcosa. L'Europa è un esempio. Dopo
secoli di guerra, il Vecchio Continente ha ottenuto una pace
sufficientemente stabile grazie a una visione politica che ha
ridotto le ragioni del conflitto - la competizione sulle materie
prime - mediante la creazione del mercato comune. Anche per il
Medio Oriente è giunto il tempo di andare oltre la soluzione dei
due Stati, ipotizzando una comunità più ampia legata da vincoli
economici e politici. Dobbiamo pensare fuori dagli schemi". Lo
ha detto al quotidiano "Avvenire" il custode di Terra Santa
Francesco Patton, francescano trentino. "Occorre, però, una
classe politica con una mentalità nuova, in grado di pensare
fuori dagli schemi della paura e del conflitto con cui non si
può realizzare alcun futuro", aggiunge Patton, che il 29
settembre, nella cornice del Festival francescano a Bologna, ha
presentato un nuovo libro, "Come un pellegrinaggio" (edizioni
Terra Santa, 2024), scritto con il giornalista dell'Osservatore
Romano Roberto Cetera.
Ad "Avvenire" padre Patton ha detto che "non c'è alternativa"
alla pace, perché "nessuno dei due popoli se ne andrà". "È più
realistico, dunque, cercare la pace piuttosto che l'eliminazione
dell'altro", ha spiegato, aggiungendo che "su un piano politico,
la pace è un processo. Per avviarlo - e già questo sarebbe un
successo - occorrono azioni concrete. Prima fra tutte il cessate
il fuoco. E, al contempo, un negoziato. Il che implica la
disposizione delle due parti a concedere per ottenere".
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