Nuova protesta anonima contro il
turismo di massa in Alto Adige dopo le scritte "Tourists go
home" sui sentieri e la corsia preferenziale per i residenti
disegnata per terra all'ingresso della funivia del Renon. Questa
volta si tratta invece di adesivi con la scritta "Assistenza
clienti dell'Alto Adige" in quattro lingue, applicati in
numerosi posti di forte richiamo turistico, come segnaletica,
panelli informativi, panchine e punti panoramici. I promotori in
un comunicato inviato alle redazioni lamentano "strade piene,
cittadine sovraffollate, luoghi montani affollati per i selfie".
"L'aumento del turismo e i suoi problemi si ripercuotono
sulla qualità della vita di molti altoatesini. La vita sta
diventando sempre più cara, gli affitti e i prezzi degli
immobili stanno raggiungendo livelli inimmaginabili. Il cliente
(il turista) è il re, a scapito sempre più evidente della gente
del posto. Tutto è subordinato al turismo, tutto è al suo
servizio", afferma il gruppo che dice di avere una cinquantina
di membri. "Per dare voce a questa situazione, abbiamo deciso di
dare fiato ad un'iniziativa nello spazio pubblico e abbiamo
fatto stampare degli adesivi (biodegradabili) che da luglio sono
esposti in tutto l'Alto Adige".
"L'Alto Adige assomiglia sempre più a un parco avventura.
Questa realtà non tiene conto del fatto che anche gli abitanti
del luogo sono costretti a subire tale commercializzazione,
nella constatazione che la loro quotidianità viene conformata in
modo sempre più pressante alle presunte esigenze degli ospiti",
si legge ancora nella nota. "Il nostro obiettivo è creare un
Alto Adige degno di essere vissuto, senza che il turismo e i
suoi promotori abbiano un'influenza negativa sulla vita
quotidiana dei residenti. Noi chiediamo un turismo
ecologicamente compatibile", concludono i promotori della
protesta.
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