È stata rinnovata la convenzione
tra la Procura della Repubblica di Trento, la Procura della
Repubblica di Rovereto, la Provincia e l'Azienda sanitaria
(Apss) per il servizio di assistenza psicologica nei confronti
delle vittime di violenza nell'ambito dei reati connessi al
Codice rosso. Un primo protocollo d'intesa tra gli enti era
stato firmato nel 2019, su iniziativa del procuratore capo di
Trento, Sandro Raimondi. Con il rinnovo, il servizio, operativo
24 ore al giorno e a sette giorni su sette, è stato esteso anche
alla Procura del Tribunale per i minorenni di Trento.
"Ci confermiamo come una provincia virtuosa, dove la
magistratura può contare su un servizio psicologico in grado di
assistere pm o agenti di polizia giudiziaria nell'esame delle
vittime violenza, che sono quasi esclusivamente donne. Si tratta
di un servizio utile per la collettività, che consente di
prendersi cura da subito della vittima. Un unicum, che ha
ricevuto diversi riconoscimento a livello nazionale", ha detto
Raimondi in conferenza stampa, precisando come vi siano tra le
60 e le 70 chiamate all'anno per reati da Codice rosso.
Il servizio prevede l'assistenza nella sia nella prima
deposizione delle vittime, sia durante le fasi processuali.
A quanto riferito dalla dirigente dell'Unità operativa
psicologica dell'Apss, Sabrina Grigolli, nel 2022 vi sono stati
114 ascolti, 215 nel 2025 e 170 nei primi sei mesi del 2024.
"Con l'ingresso anche della Procura dei minorenni nella
convenzione, ci aspettiamo di arrivare a circa 400 colloqui
all'anno", ha specificato.
Soddisfazione per il rinnovo è stata espressa anche dalla
procuratrice di Rovereto , Orietta Canova, che ha parlato di un
"risultato straordinario, che mette subito al centro la
vittima", e il procuratore del Tribunale dei minorenni, Mansueto
Crepaz.
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