Nella notte tra giovedì e venerdì,
la maggioranza del Consiglio regionale ha approvato un maxi
emendamento di 318 pagine, presentato in modo irrituale, che ha
di fatto impedito alla minoranza di proseguire il dibattito,
rendendo immodificabile il testo.
"Il colpo di mano avvenuto poco prima di mezzanotte", ha
spiegato il capogruppo regionale del Pd, Andrea de Bertolini,
"al netto della questione di merito, è sconcertante. Una
istituzione del Consiglio, il presidente Paccher, che dovrebbe
essere il garante dell'aula, si è prestato ad una operazione di
arroganza rara, architettando una operazione che ha impedito
alle minoranze che potessero opporsi, bloccando la possibilità
di presentare sub emendamenti. Il presidente dovrebbe presidiare
la dialettica delle parti, e in particolare quelle delle
minoranze, che democraticamente lo sono ma che politicamente
pretendono di essere rispettate, non per una questione estetica,
ma perché rappresentano una parte significativa della
popolazione".
Le minoranze da due giorni stavano cercando di bloccare due
norme specifiche che, ha spiegato de Bertolini, sono eccentriche
rispetto all'assestamento di bilancio. La prima, la nomina di un
Capo di Gabinetto per la vicepresidente della Regione, figura
fino ad oggi non prevista dal regolamento; la seconda
l'abbassamento del quorum per le elezioni comunali per i comuni
sotto i 5000 abitanti in caso di lista unica.
"Paccher ha fatto l'azzeccagarbugli di manzoniana memoria", ha
proseguito la capogruppo di Campobase, Chiara Maule, "che ha
fatto gli interessi di solo una parte. Contrariamente a quanto
detto da Kompatscher in aula, non c'è stata alcuna volontà di
mediazione e quanto avvenuto lo dimostra".
"Ho assistito ad un lavoro delle minoranze che voleva ridare
dignità alla Regione", ha detto il Capogruppo del Misto, Filippo
Degasperi. Sulla stessa linea anche Lucia Coppola, Gruppo Verde,
e Paola Demagri, Campobase. Francesco Valduga ha invece
ricordato come fin dal primo giorno fosse chiaro che
l'assestamento di bilancio della Regione è stato di fatto
presentato con il solo fine di trovare un posto ad una persona.
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