Dovrà portare il braccialetto
elettronico, un meranese di 30 anni, denunciato per una lunga
serie di molestie e atti persecutori nei confronti di una
ragazza minorenne, iniziate lo scorso autunno.
La ragazza accompagnata dalla madre aveva denunciato l'uomo.
Gli agenti, quindi, su indicazione della vittima hanno posto in
essere numerosi servizi di appostamento e pedinamento, nel corso
dei quali sono riusciti a documentare una moltitudine di episodi
a contenuto osceno dei quali l'uomo di è reso responsabile; ad
esempio, in una occasione il persecutore sin dalle prime ore del
mattino si era appostato lungo il tragitto casa-scuola percorso
abitualmente dalla ragazza, compiendo anche atti osceni in luogo
pubblico.
"Quella che ha dovuto subire questa ragazzina è una
persecuzione di una gravità assoluta, che non può essere
tollerata - ha evidenziato il questore della Provincia di
Bolzano Paolo Sartori -. Grazie alla determinazione della
vittima, assistita dalla famiglia ed accolta con grande
professionalità e con tutte le cautele del caso dagli
investigatori della Polizia di Stato, è stato possibile
comprovare la responsabilità di questo 30enne meranese
incensurato, e porre termine ad una situazione che ha provocato
non poche conseguenze sulle abitudini di vita di questa
giovanissima ragazza".
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