È stato firmato nella serata di
ieri il protocollo d'intesa per il rinnovo dei contratti
collettivi per il triennio 2025-2027 e per la chiusura del
triennio 2022-2024. A stipulare l'accordo, che muove fondi per
oltre 450 milioni di euro, il presidente della Provincia di
Trento Maurizio Fugatti e i sindacati, ad eccezione della Cgil
del Trentino.
Le risorse - si legge in una nota - riguardano circa 38.000
dipendenti pubblici trentini e saranno oggetto di autorizzazione
con la manovra di assestamento in fase di predisposizione.
"Siamo molto soddisfatti perché abbiamo concordato un
passaggio sul quale come Giunta ci siamo impegnati per dare
anzitutto un segnale sul tema della tenuta dei salari, a partire
dal comparto pubblico", ha commentato il presidente Fugatti.
"Un'assunzione di responsabilità dunque da parte dell'ente
pubblico per i propri dipendenti, nella convinzione che questo
possa essere un esempio - anche a livello nazionale - a sostegno
del potere d'acquisto e in definitiva a vantaggio dell'economia
del nostro territorio".
"Non intendiamo avallare quella che a nostro avviso è una
presa in giro per le lavoratrici e i lavoratori del sistema
pubblico trentino", è il commento di Cgil del Trentino, di Flc
Cgil del Trentino e di Fp Cgil del Trentino. "La giunta
provinciale rischia così di usare il positivo anticipo del
contratto 2025-2027 come uno specchietto per le allodole, che
tende a nascondere un'altra verità e cioè che le risorse per il
triennio 2022-2024 sono del tutto insufficienti al recupero
dell'inflazione che nel periodo ha falcidiato salari e pensioni
e ridotto ulteriormente il potere d'acquisto delle retribuzioni
dei dipendenti pubblici trentini".
Per il segretario generale della Fenalt Maurizio
Valentinotti, l'intesa "non è una risposta che ci soddisfa ma
alla luce degli spazi che lasciava il vecchio protocollo diciamo
che non vediamo possibilità di andare oltre, soprattutto perché
non c'è una compattezza sindacale su un obiettivo preciso".
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