Nella giornata dello sciopero delle
lavoratrici e dei lavoratori delle Famiglie cooperative le
posizioni tra Cooperazione e sindacati restano distanti. Unico
punto di avanzamento è che la protesta di oggi, a cui ha aderito
circa il 70 per cento dei punti vendita in tutta la provincia, è
servita a far ripartite il confronto. Una delegazione di
dipendenti guidati da Carla Tatti, Fabio Bertolissi e Stefano
Picchetti di Filcams, Fisascat e Uiltucs, ha incontrato il
direttore della Federazione, Alessandro Ceschi e il responsabile
delle relazioni sindacali, Italo Monfredini. In un faccia a
faccia durato quasi un'ora è stato chiaro, allo stato attuale,
che la posizione di Via Segantini non è cambiata. A fronte
dell'alta adesione alla protesta, però, le parti hanno condiviso
la necessità di far ripartire la trattativa fissando un nuovo
incontro in ristretta, già programmato per il 24 giugno.
"Non abbiamo buone notizie da darvi - hanno detto i tre
sindacalisti, parlando alle lavoratrici e ai lavoratori fuori
dalla sede della Cooperazione -. Torneremo a discutere e questo
anche perché la vostra protesta è stata notevole. Impossibile ad
oggi prevedere l'esito del confronto, perché le posizioni
restano lontane. Lo stato di agitazione e la protesta vanno
avanti".
In mattinata una delegazione di dipendenti e sindacati era
stata ricevuta dall'assessore alla Cooperazione, Mario Tonina
che ha ascoltato le ragioni delle lavoratrici e dei lavoratori e
ha preso l'impegno di facilitare il confronto tra le parti.
Intanto oggi è arrivata la prima busta paga con il taglio del
contratto integrativo, che pesa per 170 euro in meno. Nei
prossimi giorni verranno messe in atto altre azioni di
mobilitazione e di protesta.
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