Il Consiglio provinciale di
Bolzano si è dichiarato contrario al "ripristino in qualsiasi
forma della leva obbligatoria in Italia". Il documento,
presentato dalla Süd-Tiroler Freiheit, è stato approvato con 29
sì e 2 no. Il Parlamento e il Governo vengono invitati a
rinunciare all'introduzione di una leva obbligatoria; nel caso
in cui il servizio militare obbligatorio venga comunque
introdotto, a emanare una regolamentazione speciale per la
Provincia di Bolzano, che esoneri dal servizio militare i
sudtirolesi di lingua tedesca e ladina per ragioni di tutela
delle minoranze.
Il presentatore ha fatto riferimento alle affermazioni del
ministro Matteo Salvini e ricordato che "tantissimi giovani
sudtirolesi sono già attivi nel volontariato, portando in questo
modo un contributo alla società". Inoltre, nell'ambito della
leva i sudtirolesi "non avrebbero diritto a esprimersi nella
madrelingua, senza contare che in caso di conflitto sarebbero
obbligati a impugnare le armi per lo Stato italiano". Ci sono
altri Stati che esonerano le minoranze dalla leva obbligatoria,
ha ricordato la Süd-Tiroler Freiheit.
Marco Galateo (Fdi) ha chiarito che il Governo non ha un
programma né un progetto che riguardi il tema della mozione che
perciò si basa sul nulla. La Svp ha chiarito che non si trattava
di decidere se andare in guerra o meno, né di condannare chi
decide di andare volontario nell'esercito.
Il ministro non ha in mente un servizio militare del tipo
classico, ma pensa a un servizio civile o di protezione civile
fatto su base regionale, ha ricordato Christian Bianchi
(Lega-Uniti). Il presidente della Provincia Arno Kompatscher ha
detto che la Svp mantiene la propria posizione già nota in
merito, ribadendo che non esiste un progetto di legge concreto.
Oggi come oggi un servizio di leva generale non sarebbe sensato
né efficiente, opportuno potrebbe invece essere un servizio
civile regionale oltre al volontariato.
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