Saranno espulsi un tunisino di 25 anni come anche due cittadini marocchini di 21 e 19 anni che nei giorni scorsi, in due casi distinti, hanno creato caos e paura su bus di linea a Bolzano.
Il primo caso si è verificato sulla linea 35, dove il tunisino, palesemente ubriaco, si è comportato in modo molesto e minaccioso mandando addirittura in frantumi il separatore della cabina dell'autista. Il secondo caso è avvenuto sulla linea 471 in corso Libertà. La donna autista ha chiesto aiuto ad una pattuglia in transito con gli abbaglianti. I poliziotti hanno fermato il bus e hanno appreso della presenza di due giovani cittadini marocchini che - così l'autista - stavano creando caos e paura tra i passeggeri.
"La collaborazione con Sasa rappresenta una importante sinergia finalizzata a prevenire e reprimere atti vandalici, comportamenti aggressivi e provocatori nonché forme di illegalità che vengono poste in essere approfittando della distrazione di chi viaggia - ha evidenziato il questore Paolo Sartori -, nonché sanzionare eventuali comportamenti illeciti e situazioni di irregolarità che generano inquietudine mettendo in pericolo l'incolumità dei viaggiatori e degli autisti".
Nei giorni scorsi i carabinieri sono intervenuti ad Appiano per un segnalato episodio di violenza su di un autobus Sasa, linea 131, che copre la tratta Bolzano – Caldaro. Un ventitreenne aveva minacciato l'autista poiché, a suo dire, aveva saltato una fermata della tratta. Il giovane è stato denunciato per violenza o minaccia a Pubblico Ufficiale.
Ad inizio mese, informano i carabinieri, un nigeriano 34enne che viaggiava sulla funivia del Renon senza biglietto ha strattonato il controllore.
Un altro fatto è accaduto a bordo del treno Regionale Veloce 3842, proveniente da Bolzano, dove un viaggiatore ha segnalato la presenza di un ragazzo ubriaco, il quale stava infastidendo pesantemente i viaggiatori oltre ad aver aggredito anche la capo treno. Dai controlli della Polfer è risultato che l'uomo, oltre ad essere pluripregiudicata, era ricercata dovendo scontare 11 mesi di carcere su ordine della Procura di Torino.
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