Pone dieci domande a Concast, Apt
val di Non e Assessorato provinciale all'agricoltura Giovanni
Battista Maestri, il papà di Mattia, il bambino che dal 2017,
quando aveva 4 anni, si trova in stato vegetativo per aver
mangiato un formaggio lavorato con latte crudo contaminato dal
batterio dell'Escherichia coli prodotto dal Caseificio sociale
di Coredo.
Il dibattito sulla vicenda si è riacceso dopo
l'assegnazione, da parte dell'Apt val di Non, del marchio "Val
di Non" ad un formaggio prodotto dal Caseificio sociale di
Coredo. "Perché Concast, Apt val di Non e Assessorato
provinciale all'Agricoltura, fra tanti altri caseifici della
zona, hanno scelto proprio il Caseificio sociale di Coredo - nei
confronti del quale è passata in giudicato una sentenza che ha
accertato le gravissime violazioni in materia di igiene e
sicurezza alimentare - per creare quello che hanno definito 'un
prodotto di eccellenza'?". È la prima delle dieci domande
presentate in conferenza stampa all'hotel Accademia di Trento da
Giovanni Battista Maestri. "Il marchio - ha precisato Maestri -
lo devono ritirare solo ed esclusivamente al Caseificio di
Coredo, non agli altri caseifici che si sono comportati bene".
Il papà di Mattia ha ribadito che la sua non è "una
battaglia solo per il logo". "Stiamo aiutando altri bambini. Non
ho potuto salvare il mio Mattia, non ce l'ho fatta, però vi
garantisco che il mio Mattia ha salvato altri bambini. E finché
non verrà tolto il marchio 'Val di Non' io continuerò. Perché si
è mancato di rispetto alla vita di un bambino", ha detto,
specificando che altri due formaggi prodotti dallo stesso
caseificio e contaminati dall'Escherichia coli sono stati
ritirati dalla vendita nel 2017 e nel 2022. "In Francia i
formaggi a latte crudo vengono etichettati e non possono essere
dati ai bambini", ha aggiunto Maestri, che nelle dieci domande
chiede anche se Concast sia "favorevole ad una etichettatura
idonea ad informare il consumatore di tali rischi, sconsigliando
esplicitamente l'impiego degli stessi prodotti per
l'alimentazione dei bambini e degli altri soggetti deboli".
Giovanni Battista Maestri ha annunciato anche che i suoi
avvocati "stanno già lavorando per procedere a livello penale e
civile sia per il marchio sia per la pubblicità". L'immagine
promozionale in questione era stata diffusa il primo ottobre
2021 da Trentingrana. Solo pochi giorni prima, il 28 settembre
2021, il gip, su richiesta del pubblico ministero, aveva accolto
l'opposizione di Giovanni Battista Maestri alla richiesta di
archiviazione del processo contro il Caseificio sociale di
Coredo.
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