E' stata accolta stamane dal Pronto soccorso di Feltre una diciottenne residente nella località bellunese con sintomatologia di meningite. Le prime indagine di laboratorio hanno consentito di diagnosticare una meningite meningococcica.
Il quadro clinico ha suggerito il successivo ricovero nel reparto di malattie infettive dell'ospedale di Belluno con successivo trasferimento, a scopo precauzionale, in rianimazione. Le linee guida su questa malattia raccomandano la somministrazione di una dose di antibiotico, a scopo preventivo, ai contatti stretti scolastici ed extrascolastici del caso nei sette giorni precedenti l'inizio della sintomatologia.
Il Dipartimento di prevenzione dell'Apss di Trento curerà le attività di profilassi a favore dei contatti stretti residenti in Trentino o comunque connessi alla frequenza scolastica in Primiero. La giovane, infatti, frequenta l'indirizzo turistico dell'Istituto comprensivo di Primiero.
Per quanto riguarda il caso di meningite da meningococco riscontrato in una 18enne di Feltre che frequenta l'Istituto comprensivo di Primiero, l'Azienda provinciale per i servizi sanitari di Trento informa che sono state immediatamente attivate tutte le misure di profilassi per i parenti della ragazza e i compagni di classe con cui è stata in contatto nei giorni scorsi.
L'indagine epidemiologica - si legge in una nota dell'Apss - ha evidenziato, oltre ai contatti scolastici, anche quelli in una discoteca di Tonadico nella notte tra sabato 16 e domenica 17 marzo. "Si invitano pertanto tutte le persone che hanno frequentato la discoteca in quest'occasione a fare riferimento agli ambulatori di igiene pubblica di Tonadico e Borgo Valsugana per avere maggiori informazioni ed eventualmente avviare la profilassi. Gli ambulatori sono aperti dalle 13.30 alle 15 e sono comunque contattabili via mail o telefono", scrive l'Apss.
In questi casi, secondo i protocolli e le linee guida nazionali e internazionali, è prevista la profilassi farmacologica, che consiste nella somministrazione di un antibiotico per tutti coloro che hanno avuto contatti stretti con il malato nei sette giorni precedenti la comparsa dei sintomi (in questo caso, il 23 marzo)
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