Sigrid Gröber è morta per una serie
di concause: le lesioni rinvenute sul corpo, le patologie
pregresse, l'intossicazione alcolica acuta e le condizioni di
ipotermia in cui è stata trovata. Ma, tolta l'ipotermia, se
l'intervento dei soccorritori fosse stato immediato, "quasi
sicuramente si sarebbe salvata". È la conclusione alla quale è
arrivato Dario Raniero, il medico legale che ha eseguito
l'autopsia sul corpo della donna di 39 anni morta all'alba del
19 febbraio 2023 all'ospedale di Merano, dopo essere stata
massacrata di botte e abbandonata al gelo sulla scala che porta
all'alloggio di servizio del compagno, Alexander Gruber, a
processo in Corte d'assise per omicidio preterintenzionale.
All'udienza di oggi, in Corte d'assise a Bolzano, il perito
del tribunale ha riconosciuto che le fratture alle costole sul
corpo della donna "possono essere dovute anche alle manovre di
soccorso". Un assist per la difesa, affidata alle avvocate
Alessandra D'Ignazio e Claudia Benedetti: se il pm Axel
Bisignano decidesse di modificare il capo di imputazione nella
parte in cui attribuisce le fratture "all'utilizzo di strumenti
contundenti, quali pugni e calci", si riaprirebbero i termini
per chiedere l'accesso al rito abbreviato e al relativo sconto
di pena. Sempre oggi, in aula, il consulente della difesa,
Piergiorgio Tubaro, ha sostenuto invece che ecchimosi ed
escoriazioni siano dovute a una caduta accidentale della donna
dalle scale. La prossima udienza è in programma il 24 aprile.
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