La chiusura del Ponte di Lueg per
lavori di ammodernamento, prevista per due anni a partire dal
2025, rappresenta "una grave minaccia per l'economia del
Trentino e, più in generale, dell'intera economia legata al
valico del Brennero". A dirlo, in una nota, è Confcommercio
Trentino.
"L'autotrasporto è fondamentale per il commercio
all'ingrosso. La chiusura del ponte di Lueg comporterà ritardi e
costi aggiuntivi per le aziende che trasportano merci su questo
asse. Nel 2023, il valore delle merci trasportate su gomma
attraverso il Brennero è stato di oltre 100 miliardi di euro. La
chiusura del ponte di Lueg potrebbe causare un calo di questo
valore fino al 20%", ha detto il vicepresidente di Confcommercio
Trentino e presidente dell'associazione grossisti e Pmi Mauro
Bonvicin nella conferenza stampa organizzata questa mattina.
Secondo il presidente di Fai Conftrasporto Trentino-Alto
Adige Andrea Pellegrini, "i divieti di transito per i mezzi
pesanti in Austria già in vigore, aggraveranno la situazione
causata dalla chiusura del Ponte di Lueg. L'unica soluzione per
mitigare l'impatto di questa chiusura è ottenere il permesso di
transito notturno per i mezzi pesanti".
"I lavori di ammodernamento del Ponte di Lueg sono necessari
- ha detto Tristano Scarpetta, responsabile della comunicazione
di Autobrennero - perché le strutture hanno bisogno di avere
un'adeguata manutenzione che ne garantisca la sicurezza. Come
A22 abbiamo affrontato il caso di un viadotto analogo, a Colle
Isarco, effettuando lavori che hanno impattato in misura
contenuta sul traffico. A22 è disponibile a collaborare con
tutte le istituzioni coinvolte per trovare una soluzione che
permetta di realizzare i lavori di ammodernamento del ponte".
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