Nel periodo compreso tra il 2019 e
il 2023 il personale medico in Trentino è aumentato di 36 unità,
raggiungendo i 1.220 professionisti impiegati. Nello stesso arco
temporale, il personale infermieristico è arrivato a 3.070
unità, con un aumento di organico di 130 professionisti. Il dato
è stato riferito in conferenza stampa dal direttore generale
dell'Azienda provinciale per i servizi sanitari di Trento
(Apss), Antonio Ferro.
Le cessazioni, per pensionamento, dimissioni, decessi o
mobilità in altre regioni, sono state 687 per quanto riguarda il
personale medico (a fronte di 723 assunzioni) e 1.175 per il
personale infermieristico (a fronte di 1.305 assunzioni). I
professionisti in part-time sono circa 1.200.
"Ci sono effettivamente - ha spiegato Ferro - dei settori più
in crisi di altri, come ad esempio radiologia e il Pronto
soccorso, assieme ad alcune difficoltà nel reclutamento di
personale medico nelle valli, in particolare in quella a
maggiore vocazione turistica (dove si riscontrano problemi nel
reperimento degli alloggi). Per questo sarà strategico investire
sulla formazione di persone del posto".
A quanto riportato da Ferro, solo lo scorso anno vi sono
state 43 procedure selettive unicamente per il personale medico
e infermieristico, di cui nessuna è andata deserta.
"Negli ultimi anni ci sono stati miglioramenti oggettivi in
molti ambiti: ora, un medico che vuole stare in Trentino sa che
in cinque anni disporrà del Nuovo polo ospedaliero e
universitario e di una facoltà di medicina, con prospettive di
carriera certe", ha commentato il presidente della Provincia di
Trento, Maurizio Fugatti.
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