Sono stati 8.149 gli infortuni sul
lavoro registrati dall'Inail nel 2023 in Trentino. Gli incidenti
mortali che hanno riguardato lavoratori trentini sono stati
undici, di cui otto avvenuti sul territorio provinciale. Un
lavoratore su tre vittima di incidente grave o mortale è
straniero. I dati - informano i sindacati Cgil, Cisl e Uil del
Trentino - sono stati presentati al Coordinamento provinciale su
salute e sicurezza.
"Mentre a livello nazionale i dati sugli incidenti calano del
16%, in Trentino restano stabili. È la dimostrazione che c'è
ancora molto da fare per assicurare livelli adeguati di
sicurezza sul lavoro. La tragedia di Firenze, l'ennesima per cui
oggi ci indigniamo dovrebbe invece a spingerci a fare di più e
meglio sulla prevenzione e sui controlli. Anche in Trentino",
dichiarano Manuela Faggioni, Katia Negri e Alan Tancredi che per
Cgil, Cisl e Uil partecipano al coordinamento provinciale.
I sindacati hanno chiesto un impegno in più alla luce del
nuovo piano 2023-25 su prevenzione e formazione, finanziato con
2,8 milioni di euro derivanti dalle sanzioni comminate alle
aziende trentine per il mancato rispetto delle norme sulla
sicurezza. In particolare, si chiede di finanziare un progetto
sperimentale per portare i rappresentanti territoriali dei
lavoratori per la sicurezza anche nell'agricoltura e
nell'edilizia, dove lo scorso anno si sono verificati 631
incidenti sul lavoro, il 6,7% in più rispetto al 2022.
Infine, le tre sigle chiedono di estendere i rappresentanti
territoriali dei lavoratori per la sicurezza alle imprese
industriali con meno di 15 dipendenti e alle imprese dove non
esiste un Rls.
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