L'Assemblea antirazzista di Trento
ha organizzato un presidio di protesta fuori da Palazzo Thun,
nel capoluogo trentino, per chiedere all'amministrazione
comunale di trovare una soluzione per le persone senza fissa
dimora prive di un ricovero notturno nei mesi più freddi
dell'anno. L'iniziativa è stata organizzata a pochi giorni dalla
chiusura del dormitorio di emergenza nel quartiere della
Clarina, dove erano ospitate una ventina di persone.
"Nel nostro territorio, una persona ci mette dai quattro ai
sette mesi per vedere riconosciuta la propria richiesta di
diritto alla protezione internazionale. In questo lasso di tempo
si trova abbandonata in strada, nonostante la normativa preveda
l'accesso al sistema di garanzia per i richiedenti asilo in
dieci giorni. La Provincia nel tempo ha inoltre ridotto i posti
letto per l'accoglienza a 700, quando, in base alle nostre
stime, ce ne dovrebbero essere almeno 1.100", spiega il
portavoce, Stefano Bleggi.
Nei giorni scorsi il comitato ha contattato i consigli di
zona per trovare una soluzione immediata, trovando la
disponibilità di due sale nella circoscrizione di Mattarello.
"Ad oggi - afferma tuttavia Chiara Aliberti - l'amministrazione
comunale non ci ha dato alcuna risposta. Sarebbe auspicabile che
Trento, che si appresta a diventare capitale del volontariato,
riuscisse a garantire una risposta ad una situazione di
emergenza come questa".
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