"In questo momento, per come gioca,
Sinner è già il numero uno. Io penso che alla fine del prossimo
anno potrebbe esserlo anche per la classifica Atp". E' il
pronostico di Corrado Barazzutti, membro della squadra che nel
1976 aveva vinto la prima (e fino a ieri unica) Coppa Davis del
tennis italiano, interpellato da Radio anch'io sport' (Rai Radio
1).
"Poi la stagione è lunga, ci possono essere tornei che vanno
bene ed altri meno, ma ci sono tutti i presupposti perché Jannik
diventi numero uno in un anno, al massimo due". Un primato che
"contenderà a giocatori come Alcaraz - che lo è stato già - e
Rune, ma lui ci sarà".
"La vera finale" di Davis "è stata con la Serbia" ha
sottolineato ancora Barazzutti, che da allenatore è stato
capitano non giocatore dal 2001 al 2020. E' già storia del
tennis italiano il triplo match point sprecato da Novak Djokovic
contro Sinner, che avrebbe portato la Serbia in finale. Quando
si è creata quella situazione così favorevole, "considerando la
sua storia, del giocatore più vincente di tutti i tempi, ho
pensato che la partita fosse quasi finita" ha ammesso
Barazzutti. Ma, a dimostrazione che non bisogna mai darsi per
vinti, "al primo errore, quando ha sbaglaito una palla comoda,
quello mi ha fatto venire qualche dubbio, forse Nole ha creduto
che fosse fatta. Ho pensato che qualcosa poteva cambiare. Poi
Sinner ha giocato due colpi eccezionali e da lì non gli ha più
dato spiragli. Qualcosa si era rotto nella testa di Djokovic".
Premesso di riconoscersi in tutti i componenti della
nazionale azzurra "perché io avevo il carattere di chi lotta
fino all'ultimo ed in questa squadra sono tutti così", parole di
elogio Barazzutti ha avuto in particolare per l'esordiente in
Davis Matteo Arnaldi: "Negli ultimi mesi ha fatto grandissimi
progressi ed è un ragazzo con enorme potenziale. Ha giocato una
partita difficilissima, la prima, contro l'Australia. Farà molto
bene in futuro".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA