Tramonta definitivamente il sogno
olimpico per Baselga di Pinè. La conferma, dopo alcuni giorni di
indiscrezioni, è arrivata dal presidente del Coni, Giovanni
Malagò, e dal presidente della Provincia di Trento, Maurizio
Fugatti, intervenuti in conferenza stampa a Baselga di Pinè
assieme al sindaco locale, Alessandro Santuari. In cambio, la
comunità alpina di Baselga di Pinè potrà contare sullo
stanziamento della Provincia di Trento per la riqualificazione
dello stadio del ghiaccio in vista delle olimpiadi
Milano-Cortina 2026, pari a 50,5 milioni di euro, che verranno
impiegate per il ripristino delle strutture per le discipline
sportive invernali e per il rilancio turistico ed economico del
territorio.
"Il Comitato olimpico internazionale (Cio) si riserva di
indicare la strada maestra di esecuzione dei giochi. Io ho
difeso il masterplan originario, ma arriva un momento in cui non
si può difendere l'indifendibile: tutto ciò che ed successo nel
frattempo, dal Covid alla guerra, è andato contro di noi.
Baselga non è una vittima, ma uno dei casi che avvengono
sistematicamente nell'organizzazione di un evento internazionale
come le olimpiadi", ha spiegato Malagò.
"Nella sua relazione, il Cio ha parlato di un investimento
sottostimato e non sostenibile per il territorio. Quello che si
farà ora con lo stadio del ghiaccio sarà un'opera che non sarà
una scatola chiusa, e c'è l'impegno a portare competizioni di
alto livello. Ho richiesto che Baselga di Pinè possa essere
considerato un luogo olimpico, qui verranno le squadre ad
allenarsi. Ed ho pensato di candidare il Trentino assieme alla
Lombardia a ospitare le olimpiadi invernali giovanili 2028", ha
aggiunto Malagò.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA