di Gianfranco Piccoli
La stagione dei grandi concerti in
Italia, dopo due anni di stop pressoché totale a causa del
Covid, riparte da Trento. Venerdì 20 maggio, per l'inaugurazione
della Trentino Music Arena, ci saranno 120.000 persone
all'apertura del tour di Vasco, 11 appuntamenti in dieci città
per un totale di 650.000 ticket già venduti. Una "fame" di
Blasco senza precedenti.
Un rientro alla grande per il rocker di Zocca, 70 anni
compiuti il 7 febbraio scorso, che dopo il concerto di Cagliari
del 19 giugno 2019 ha dovuto lasciare a bocca asciutta i fan che
già avevano prenotato il posto per le 5 tappe del tour 2020. A
Trento, grazie all'ampia disponibilità di spazio, è stato
allestito in 5 giorni di lavori il palco più grande che si vedrà
nel tour 2022: alto 28 metri, occupa una superficie di oltre
2.300 metri quadrati, con 90 metri di lunghezza e 28 di
profondità. Venti le torri di ritardo audio, 4 i portali video
su cui gli spettatori - divisi in 3 aree - potranno vedere
l'artista, 750.000 watt la potenza complessiva dell'impianto
audio. Due le piattaforme rialzate per ospitare i disabili.
Un'immensa macchina che ha richiesto per il trasporto 137
autoarticolati.
C'è grande attesa per questo evento, al punto che le forze
dell'ordine presidiano costantemente la zona, per evitare che si
formino code di curiosi.
In due ore e mezza di spettacolo, Vasco dovrebbe proporre 28
brani, spaziando dai classici ad alcuni pezzi dell'ultimo album,
"Siamo qui". Il rocker ha già messo piede sul palco della
Trentino Music Arena per prendere confidenza con l'area e
trascorrerà i giorni che precedono il concerto a Fai della
Paganella. Il concerto sarà preceduto il 19 maggio da una prova
generale che, come consuetudine vuole, Vasco aprirà
gratuitamente a circa 15mila persone iscritte al suo fan club.
L'avvicinamento al concerto è stato anche segnato dalle
polemiche sulla sicurezza. Nonostante la Trentino Music Arena
(che fino a pochi mesi fa non esisteva) si estenda su un'area
complessiva di 27 ettari, uno dei lati è interdetto dalla
ferrovia del Brennero: la pianificazione delle vie di fuga ha
richiesto un grande lavoro.
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