È Mercury la risposta di Aspi,
Autostrade per l'Italia, alle nuove sfide della mobilità, che
vanno ben oltre i confini autostradali. Lo ha detto Roberto
Tomasi, ad di Aspi e vice presidente Aiscat, nel corso del
convegno "Nuovi modelli di mobilità in Europa. La svolta
tecnologica e la Vision Zero", organizzato a Madonna di
Campiglio da Asecap-Aiscat (le organizzazioni che raccolgono a
livello europeo e nazionale le concessionarie autostradali) in
collaborazione con l'Autostrada del Brennero e la Polizia di
Stato.
"Mercury schiera 5 società controllate del Gruppo - spiega
Tomasi, ad di Aspi e vice presidente Aiscat - già impegnate nel
programma di ammodernamento e manutenzione della rete
autostradale previsto nel Piano industriale da 21,5 miliardi di
euro". Le cinque società vanno dal settore delle costruzioni
alla produzione di energia pulita (con l'ambizioso progetto di
installare pannelli fotovoltaici lungo i 3mila chilometri),
passando all'installazione di cento stazioni di ricarica
elettrica ad alta capacità. Un altro progetto, già in fase
sperimentale in Liguria, è quello del pedaggio modulare, ovvero
la possibilità di pagare il pedaggio modulato sul tempo di
percorrenza nella tratta percorsa dall'utente.
Anas nel medio-lungo periodo investirà invece 1 miliardo
nelle smart-road, sulle strade "attive" in grado di dialogare
con le persone e le centrali operative. Lo ha detto, sempre
intervenendo a Campiglio, Edoardo Valente, presidente Anas.
Valente ha portato l'esempio dell'Alemagna, della Roma-Fiumicino
e soprattutto della Fernetti-porto di Trieste, dov'è già attivo
un sistema di sensori che velocizza le operazioni di
sdoganamento.
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