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Uccise genitori e gettò corpi nel fiume, la vicenda

Uccise genitori e gettò corpi nel fiume, la vicenda

Benno Neumair è reo confesso dopo avere negato per oltre un mese

BOLZANO, 10 dicembre 2021, 17:20

Redazione ANSA

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Una foto fornita dai carabinieri mostra Peter Neumair e Laura Perselli, i due insegnati bolzanini in pensione di 63 di 68 anni - RIPRODUZIONE RISERVATA

Una foto fornita dai carabinieri mostra Peter Neumair e Laura Perselli, i due insegnati bolzanini in pensione di 63 di 68 anni - RIPRODUZIONE RISERVATA
Una foto fornita dai carabinieri mostra Peter Neumair e Laura Perselli, i due insegnati bolzanini in pensione di 63 di 68 anni - RIPRODUZIONE RISERVATA

(di Stefan Wallisch) Il gup di Bolzano Emilio Schoensberg ha rinviato a giudizio Benno Neumair, il trentenne che lo scorso 4 gennaio uccise i suoi genitori, Laura e Peter, strangolandoli con un cordino e gettando poi i loro cadaveri nel fiume Adige. Benno Neumair, reo confesso del duplice omicidio, è accusato di omicidio aggravato plurimo e occultamento di cadavere. La prima udienza è stata fissata per il 4 marzo.
    Il duplice omicidio è avvenuto nella casa di Via Castel Roncolo, a due passi dal centro storico di Bolzano, e i corpi, privi di vita, sono stati abbandonati nelle acque dell'Adige.
    Per oltre un mese Benno negò ogni responsabilità e si disse preoccupato per l'inspiegabile, a suo dire, scomparsa dei suoi genitori. Il giovane fu poi arrestato il 29 gennaio. Dopo il ritrovamento della salma della madre nel fiume, il 6 febbraio, crollò e confessò il duplice delitto. Nei giorni successivi a una prima ammissione, si svolse un secondo interrogatorio, durante il quale furono approfonditi i fatti e confrontati con i riscontri obiettivi, che in quei giorni arrivavano dai sopralluoghi del Ris nell'abitazione della famiglia. La confessione confermò in sostanza la dinamica dei fatti, ipotizzata dagli inquirenti: Peter è stato strangolato dal figlio dopo una breve colluttazione, mentre Laura è stata uccisa lo stesso giorno, ma in un secondo momento, al suo rientro a casa, dopo aver fatto visita all'anziana madre, appena dimessa dall'ospedale. La colluttazione spiega anche le tracce di sangue di Peter trovate dagli inquirenti sul ponte di Ischia Frizzi, a sud di Bolzano. Il corpo del padre, Peter, è stato invece ritrovato nell'Adige solo lo scorso 27 aprile, all'altezza di Ravina, una frazione a sud di Trento, dopo quasi quattro mesi dalla scomparsa.
    Il giudice ha respinto durante l'udienza preliminare la richiesta della difesa di rito abbreviato, con il quale Benno avrebbe evitato il verdetto dei giudici popolari della Corte d'assise. Il suo legale, l'avv. Flavio Moccia, non è però rimasto sorpreso della decisione del gup. Durante il processo la difesa ora punterà sull'imputabilità di Benno. "Secondo noi, Benno era totalmente incapace di intendere e volere", ha ribadito Moccia. In base alla perizia psichiatrica, il bolzanino sarebbe invece stato seminfermo di mente in occasione dell'omicidio del padre, che sarebbe avvenuto nel corso di un litigio tra i due, ma non in quello della madre. Quest'ultima restò vittima di un vero e proprio agguato quando era appena entrata in casa. Benno Neumair, dal momento del suo arresto, si trova in carcere a Bolzano.
   

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