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Libri: 'Addio al cortile', il Sessantotto a Trento

Libri: 'Addio al cortile', il Sessantotto a Trento

Franchi racconta gli anni 60 nella narrazione dei quotidiani

BOLZANO, 19 febbraio 2020, 15:09

Redazione ANSA

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Copertina libro Frabrizio Franchi 'Addio al cortile ' - RIPRODUZIONE RISERVATA

Copertina libro Frabrizio Franchi  'Addio al cortile ' - RIPRODUZIONE RISERVATA
Copertina libro Frabrizio Franchi 'Addio al cortile ' - RIPRODUZIONE RISERVATA

"Andare via lontano, a cercare un altro mondo, dire addio al cortile, andarsene sognando": va cercata tra i versi di "Ciao amore ciao", la canzone che Luigi Tenco cantò al Festival di Sanremo nel 1967, prima di suicidarsi, l'origine del titolo del libro di Fabrizio Franchi sul Sessantotto, la trasformazione di Trento e la narrazione dei quotidiani.
    Con "Addio al cortile", pubblicato da Fbk e Museo Storico nella nuova collana TeSto, Franchi, giornalista al quotidiano "L'Adige", non propone solo una ricostruzione del Sessantotto trentino e dei personaggi che ne sono stati protagonisti. Offre, piuttosto, un approccio, per così dire, globale, inquadrando gli avvenimenti locali, - dalla nascita di quella che diventerà la facoltà di Sociologia di Trento alle prime due occupazioni del 1966, dalle contestazioni più note come il "controquaresimale" del marzo 1968 in Piazza Duomo fino al ruolo di politici come Bruno Kessler e Flaminio Piccoli - in quella che fu "una rivolta mondiale".
    L'autore dedica anche ampio spazio alle vicende delle testate giornalistiche trentine, indagando anche il loro rapporto e la narrazione da esse riservata agli eventi degli anni Sessanta ed in particolare al Sessantotto.
    L'originale ricostruzione lascia, come dichiara il risvolto di copertina, senza risposta la domanda se il Sessantotto, che i suoi protagonisti definiscono "un momento di modernizzazione rispetto ad una società arcaica", apra o chiuda un'epoca: "Se con esso si chiuda un'epoca e morendo l'anno siano morti con esso il movimento e l'epoca di una società arcaica, con modelli tradizionali di famiglia e di relazioni sociali; oppure se il Sessantotto apra un'epoca di modernità e se ancora oggi viviamo dentro una modernità ispirata da una rivolta globale che è stata capace di cambiare il mondo".
   

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