E' iniziato a Trento, nel polo di
Povo, il primo Hackathon del calcio: una maratona di 24 ore alla
quale partecipano 180 hacker, innovatori e startupper. Duplice
l'obiettivo: elaborare algoritmi che permettano di studiare
quali saranno i cambiamenti del calcio del futuro, da un lato, e
dall'altro avvicinare questo sport al milione e trecentomila
tesserati e ai 32 milioni di tifosi italiani attraverso la match
analysis.
"E' - sottolineano gli organizzatori - il primo Hackathon
istituzionale al mondo, il primo organizzato da una
federazione".
A spiegare nel dettaglio l'evento Niccolò Donna, responsabile
del Centro studi FIGC, che in un incontro con la stampa
sottolinea la voglia di colmare la distanza attualmente
esistente fra Federazione e tesserati. "Delle loro attitudini e
capacità - dice - non sappiamo nulla. Attraverso lo studio dei
dati, saremo in grado di sviluppare non solo il 'calcio del
futuro' ma anche il 'calciatore del futuro'".
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