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Jihadisti, confermate pene in appello

Processo d'appello per quattro arrestati a Merano

La Corte d'appello ha confermato le pene di primo grado per gli esponenti della cellula jiadista arrestati nei mesi scorsi a Merano. I quattro rimangono in carcere.

   Il Tribunale di Bolzano è off limits per il processo d'appello per quattro presunti Jihadisti, arrestati nell'autunno del 2015 durante una retata a Merano. I quattro, condannati in primo grado a Trento a pene tra i quattro e i sei anni,attualmente sono detenuti nel carcere massima sicurezza di Rossano Calabro. In piazza Tribunale decine e decine di poliziotti controllano gli accessi all'edificio, mentre, il primo piano, dove si trovano le aule, non è accessibile per i cronisti.


   Gli imputati sono Abdul Rahman Nauroz, che abitava a Merano ed è ritenuto il presunto reclutatore dell'organizzazione, condannato in primo grado a Trento a sei anni di reclusione; mentre Eldin Hodza (unico kosovaro del gruppo) e i curdi Abdula Salih Ali Alisa, alias 'Mamosta Kawa', e Hasan Saman Jalal, alias 'Bawki Sima', erano stati condannati rispettivamente a quattro anni di reclusione.
Garantiscono la sicurezza durante uno dei primi processi contro jihadisti in Italia, con gli imputati presenti in aula, artificieri con unità cinofile, tiratori scelti, come anche una unità di pronto intervento specialmente addestrata dalle teste di cuoio. Il parcheggio sotterraneo di piazza Tribunale è chiuso. 

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