La Corte dei conti ha condannato
il direttore del comprensorio sanitario di Bolzano, Umberto
Tait, e la direttrice della ripartizione personale dello stesso
comprensorio, Sabrina Balduzzi, per il conferimento di un
incarico a un ex dipendente tramite la stipula di un contratto
di somministrazione con un'agenzia di lavoro interinale. Lo
riferisce l'Azienda sanitaria dell'Alto Adige che, attraverso il
direttore generale, Thomas Schael, conferma la propria fiducia
nei dirigenti comprensoriali.
Il contratto con l'ex dipendente, spiega una nota
dell'Azienda sanitaria, che era cessato volontariamente dal
servizio per pensionamento anticipato di anzianità, "è stato
sanzionato da nullità perché l'attività svolta da questo ex
dipendente è consistita nell'esercizio di funzioni direttive
presso l'Ufficio pensioni del comprensorio, in violazione delle
disposizioni normative che stabilivano il divieto di conferire
incarichi di consulenza, collaborazione, studio e ricerca da
parte dell'Amministrazione di appartenenza ai dipendenti cessati
volontariamente dal servizio non aventi il requisito per il
pensionamento di vecchiaia ma quello per la pensione anticipata
di anzianità".
"Tutti i vertici amministrativi sono continuamente esposti al
rischio di possibili errori anche a causa della molteplicità e
complessità delle norme da implementare", si legge nella nota.
I due dirigenti sono stati condannati in via definitiva al
pagamento dell'importo complessivo di 60.507,95 euro (ripartiti
al 70% per il primo e al 30% per la seconda), oltre alla
rivalutazione monetaria a decorrere dalla liquidazione
dell'ultima fattura, agli interessi legali ed alle spese di
entrambi i gradi di giudizio.
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