"Alla fine ha vinto il 'Leave' sul
'Remain' e la Gran Bretagna è fuori dall'Unione europea... ora
scopriremo che si può vivere anche fuori dall'Ue". Ad
affermarlo, in una nota, è il consigliere provinciale trentino
Claudio Cia (Agire), dopo il risultato del referendum in Gran
Bretagna.
"Tra sondaggi farlocchi, opinionisti, catastrofisti, omicidi
politici e quant'altro - aggiunge - siamo arrivati ancora a
farci dare una lezione di democrazia, come l'ha definita lo
stesso presidente David Cameron, ormai dimissionario. La Gran
Bretagna ha avuto un passato glorioso, non si capisce perché il
suo futuro dovrebbe essere da meno. Ora i mercati speculeranno,
certo, dopotutto questa Ue è fatta per gran parte di paura e
speculazione, la legge del più forte. Si decreta però un duro
colpo al potere delle lobby finanziarie e bancarie, nonostante
il 'dio dei mercati', divinità sulla quale cui pare costituita
questa Unione europea, aveva scommesso sul 'Remain', magari
senza crederci".
"Un'Europa occidentale - prosegue Cia - che ha dimenticato e
rinnegato le sue radici, difficilmente può illudersi di reggere
nel difficile momento storico che stiamo attraversando: una casa
costruita sulla sabbia. La vittoria del 'Leave' è il chiaro
risultato delle politiche dissennate dei governanti Ue e del
loro parlamento con 24 lingue diverse. I cittadini del Regno
Unito hanno dato voce a tutti i cittadini europei, decretando la
fine della sudditanza all'asse Berlino-Parigi, alle deliranti
politiche immigratorie e, soprattutto, alla mancanza di un
coinvolgimento autentico e democratico dei cittadini.
Auspichiamo a questo punto un passo indietro da parte
dell'attuale classe dirigente, quella fatta a stelline gialle su
sfondo blu, in mancanza del quale sarà inevitabile la fine
dell'Europa così come concepita dai suoi 'padri fondatori'".
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