Dopo lo stop per il
Covid torna a Montalcino (Siena) la settimana del miele,
appuntamento in programma dal 9 all'11 settembre. Mieli toscani
e nazionali, esposizioni, laboratori per i più piccoli e il
convegno (del 10 settembre) 'Il futuro dell'apicoltura italiana:
il caso Toscana': sono conferme e novità della 44/a edizione,
che vedrà la presenza di circa 30 apicoltori espositori,
provenienti da tutta Italia (come Piemonte, Emilia Romagna,
Abruzzo, Marche e Sicilia).La manifestazione è organizzata da
Asga, Apicoltori Siena-Grosseto-Arezzo, con il patrocinio della
Regione Toscana. Nel corso dell'evento si parlerà anche delle
api in vigna, un progetto accolto anche da Montalcino negli
ultimi anni, che nasce dall'alleanza tra apicoltori e produttori
di vino e che consiste nell'inserire alveari tra i filari per
difendere la biodiversità dei territori e migliorare la qualità
delle produzioni sia di miele sia di vino.
"Siamo soddisfatti di questo ritorno perché per il mondo
apistico italiano il binomio miele-Montalcino rappresenta per
certi aspetti non solo la storia, ma l'evoluzione di quasi mezzo
secolo delle dinamiche tecniche ed economiche riguardanti la
produzione del miele italiano - ha dichiarato Massimo Ciabini,
presidente di Asga -. È noto che la raccolta del miele
quest'anno ha avuto problemi per via dei cambiamenti climatici e
difatti, malgrado le numerose tipologie di miele prodotte in
Toscana e in particolare in questo territorio, quest'anno la
raccolta si è limitata a quelli di acacia, di castagno e di
maruca, ovvero i mieli spontanei".
Ciabini ha aggiunto che "purtroppo la forte siccità non ha
consentito la fioritura dei campi coltivati a trifoglio, sulla,
lupinella ed erba medica e di conseguenza la produzione del
miele è stata molto bassa. Questo è il motivo per cui il
rapporto e la collaborazione tra apicoltura e agricoltura a
livello territoriale è fondamentale".
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