(ANSA) - SANTA LUCE (PISA), 18 GIU - Santa Luce, piccolo
comune della Val di Cecina, in provincia di Pisa, oltre a essere
un paradiso del birdwatching (qui si trova un'Oasi Lipu) è la
storia della lavanda in Italia. E' qui, infatti, che trent'anni
fa Mario Rosario Rizzi,
imprenditore agricolo, trova la terra perfetta per avviare la
coltivazione di lavanda, che predilige zone collinari con
terreno arido, una buona esposizione al sole, garanzia di olio
essenziale di qualità e sta a suo agio in pieno campo dove il
vento non trova ostacoli.
Insieme alla moglie Sonia De Angelis, pionieri in un'Italia
in cui il biologico era in embrione e la biodinamica
sconosciuta, fondano un'azienda che sperimenta tecniche di
coltivazione sempre più rispettose dell'ambiente, portando
avanti progetti eco solidali, condivisi con agricoltori locali
per produzioni biologiche controllate (e poi anche biodinamiche)
e per la raccolta spontanea, praticata anche a protezione del
territorio e della flora esistente. Da allora in Toscana sono
nate un centinaio di aziende che lavorano in questo settore e
hanno fatto rete, tanto che nel 2015 è nato il progetto di
filiera Flora aromatica Santa Luce e la valle dei profumi che ha
coinvolto anche il Centro interdipartimentale Enrico Avanzi
dell'Università di Pisa ed è stato finanziato dalla Regione
Toscana. Ecco che così i fiori di lavanda punteggiano le colline
pisane fino alla costa tirrenica.
In occasione del periodo della fioritura, che va da giugno
ad agosto, si svolge fino al 24 luglio l'iniziativa 'I giorni
della lavanda': ogni venerdì, sabato e domenica visite guidate
ai campi, laboratori floreali, massaggi, workshop sull'uso in
cosmesi della lavanda, camminate zen e passeggiate in bici,
esperienze aromatiche. (ANSA).
Viaggio nei colli pisani per i giorni della lavanda
Coltivazioni avviate 30 anni fa,ora un centinaio aziende toscane
