In tre, tutti pisani, avrebbero
falsificato opere d'arte, per lo più contemporanee, cercando poi
di piazzarle sul mercato delle aste ma sono stati individuati
dai carabinieri del nucleo di tutela del patrimonio culturale di
Roma che hanno poi ricostruito l'intera filiera dei falsi
d'autore denunciando complessivamente 38 persone. Concorso in
ricettazione, falsificazione e commercializzazione dei beni
d'arte i reati contestati. Sequestrate oltre 2100 opere che se
immesse sul mercato avrebbero prodotto un danno economico al
commercio legale superiore ai 200 milioni di euro.
L'indagine, coordinata dalla procura di Pisa, ha avuto
sviluppi anche in Europa grazie alla collaborazione di Eurojust
ed è scaturita dal sistema di monitoraggio dei siti di
e-commerce delle principale case d'asta del nucleo di tutela dei
beni culturali che ha permesso di individuare un dipinto,
Cariatide, falsamente attribuito a Modigliani. L'attività
investigativa è scattata nel marzo del 2023 quando i carabinieri
hanno individuato l'opera nella disponibilità di un
intermediario residente in provincia di Pisa e a casa del quale
sono state poi sequestrate altre 200 opere contraffatte.
L'indagine, ha spiegato la procuratrice pisana Teresa Angela
Camelio, "ha permesso di individuare altre opere messe in
vendita da case d'asta in Italia e all'estero e di scoprire che
alcune opere erano state collocate anche all'interno di tre
mostre a Mestre, Cervia e Cortona, in quest'ultimo caso l'intera
esposizione era composta da falsi d'autore ed è stata chiusa
dopo pochi giorni di apertura al pubblico e le opere
sequestrate".
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