La conoscenza in discoteca e le avances subito dopo, all'esterno del locale. Poi, dopo il bacio, il rifiuto di lei ad avere un rapporto e la furia di lui che la stupro e la ferisce e riprende la violenza col suo telefono cellulare.
E' quanto accaduto all'inizio di giugno a Pontedera. Vittima della violenza una ragazza di 19 anni aggredita da un coetaneo ora in carcere con l'accusa di lesioni gravissime e violenza sessuale. Le indagini dei poliziotti del commissariato pontederese sono scattate dopo che la giovanissima vittima si è presentata al pronto soccorso dell'ospedale della cittadina del Pisano, con gravi lesioni. Immeditatamente scatta la procedura del cosiddetto 'Codice rosso'.
La ragazza, ricoverata con una prognosi di alcune settimane per le ferite riportate, racconta la violenza subita al personale del commissariato. Nel giro di una decina di giorni gli agenti rintracciano il presunto stupratore e lo arrestano: sul suo telefono era ancora conservato il filmato dello stupro. E' stata proprio la giovane vittima a indirizzare gli inquirenti sul presunto aggressore rivelando loro il nickname utilizzato dal coetaneo sul suo profilo Instagram.
Ai poliziotti sono bastati rapidi accertamenti per identificarlo e rintracciarlo: è un italiano incensurato, che vive in un altro comune del Pisano. Raccolti gli indizi e ottenuta la richiesta di misura da parte della Procura di Pisa la polizia è andata a casa a prelevarlo, sequestrando anche il cellulare all'interno del quale sono state trovate le immagini che documentano l'aggressione consumata in un'area appartata all'esterno del locale dove i due giovani si erano appena conosciuti. "È l'ennesimo episodio che ci racconta come siamo immersi in una cultura patriarcale del possesso e della sottomissione, per la quale la donna è un oggetto a disposizione del desiderio maschile. Sradicare questa cultura è un'emergenza e lo si può fare soltanto unendo alla certezza della pena per i colpevoli un'azione di educazione alla parità e al rispetto fin dall'infanzia, nelle scuole. Non vogliamo più che le vite di noi donne siano distrutte dalla violenza maschile", il commento dell'assessora regionale toscana Alessandra Nardini
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