(ANSA) - AREZZO, 21 APR - "Sconcerto, sgomento, rabbia,
dolore, silenzio. Sono alcuni sentimenti che portiamo nel cuore
come persone e come comunità cittadina ed ecclesiale nel dare il
saluto funebre a Sara e Brunetta. Ancor di più ci indigna il
fatto che tale delitto sia stato scatenato contro due donne
indifese e innocenti, un nuovo episodio di femminicidio, atto di
assoluta assenza di umanità, di cieca violenza, di ferite
inferte anche ai figli di Sara, nella casa dell'omicidio.
Insieme a tutti questi sentimenti ci accompagna la convinzione
che la giustizia possa e debba fare il proprio corso verso chi
ha perpetrato un tale atroce duplice delitto". Ha aperto cosi
l'omelia il vescovo di Arezzo Andrea Migliavacca, celebrando i
funerali in cattedrale di Brunetta Ridolfi, 76 anni e di Sara
Ruschi, 35 anni, madre e figlia uccise dal compagno di
quest'ultima, il 38enne Jawad Hicham, che ora è in carcere. Ai
funerali della due donne vittime di femminicidio era presente il
figlio 16enne della coppia, con il nonno, gli zii e tutti i
compagni di scuola.
Il vescovo Migliavacca ha proseguito: "Di fronte a tanto
dolore e violenza, di fronte alla barbarie del delitto che è
stato scatenato ci accompagna anche una domanda: cosa possiamo
fare? Cosa possiamo fare noi di fronte all'irreparabile? C'è un
gesto che è capace di trasmettere quanto abbiamo nel cuore, i
desideri e i sentimenti, un gesto che ci apre all'incontro con
l'altro, alla relazione, al farci vicino e condividere, un gesto
che possiamo fare: è l'abbraccio, abbracciare".
Un abbraccio esteso alla famiglia, alla comunità aretina e a
Sara e Brunetta che: "vittime di questo atroce delitto. E'
l'abbraccio di tutti noi. Le affidiamo, abbracciandole,
all'abbraccio del Padre che accoglie, ma la casa è il Regno
della vita". (ANSA).