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Coldiretti, in Toscana 2.500 predazioni da lupi in cinque anni

Attacchi hanno causato l'uccisione di 7.000 capi ovini e caprini

(ANSA) - FIRENZE, 12 APR - Sono quasi 2.500 gli eventi di predazione avvenuti in Toscana a danno delle aziende zootecniche in cinque anni secondo quanto riferisce Coldiretti all'indomani dell'aggressione di una donna da parte di un lupo a Porcari (Lucca).
    Le aziende ovi-caprine "sono le più colpite dalla presenza eccessiva di predatori con 7.000 capi uccisi e quasi il 17% degli allevamenti danneggiati quattro o più volte nell'anno solare", "un costo anche per la comunità che ha dovuto sborsare, per i soli indennizzi delle mattanze, 2,7 milioni di euro nel periodo 2015-2019". I dati sono dello studio Ispra e vengono riportati da Coldiretti Toscana. "Gli allevatori, sin dai tempi dei tempi, hanno convissuto in pace con i lupi. Ma oggi ci troviamo ad affrontare un fenomeno che non viene gestito - spiega il presidente regionale Fabrizio Filippi - Le predazioni sono la principale causa della chiusura di molti allevamenti nella nostra regione al pari dei cinghiali, con gravi ripercussioni sulla biodiversità, sull'occupazione e sulla manutenzione del territorio. Dobbiamo ritrovare un equilibrio sostenibile che preservi la specie del lupo in purezza senza però rappresentare una pesante criticità per la sopravvivenza delle aziende e gli allevamenti".
    "La presenza dei predatori anche vicino alle abitazioni, in zone antropizzate, non è più un tabù. Gli avvistamenti sono quotidiani e con loro cresce la preoccupazione degli abitanti", quindi anche per Coldiretti Toscana "non è più rinviabile il piano nazionale per la gestione delle specie selvatiche" anche perché i "numeri sembrano confermare che il lupo ormai non è più una specie in pericolo". (ANSA).
   

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