(ANSA) - FIRENZE, 31 MAG - "Ho voluto essere in questa
commissione in presenza perché mi piace spiegare le cose
guardandosi in faccia. Quando sono arrivato al Maggio i debiti
erano pari a 60 milioni e mi venne detto che potevo essere
l'unico a salvarlo. Ero 'famoso' per trovare fondi. Quando ho
accettato l'incarico al Maggio avevo già trovato 350 milioni di
euro per le altre istituzioni che avevo diretto in passato.
Adesso abbiamo ridotto i debiti a 52 milioni. Nell'ultimo anno
ho trovato finanziamenti per 7,5 milioni e il bilancio è in
positivo per 450.000 euro". Lo ha detto il sovrintendente
Alexander Pereira alla Commissione di controllo a Palazzo
Vecchio, convocato dopo le polemiche sulle spese da lui
sostenute con la carta di credito dell'ente lirico-sinfonico di
cui il Comune è socio.
"Se non avessi trovato i 7,5 milioni con gli sponsor la
Fondazione del Maggio sarebbe fallita - ha aggiunto - Prima del
mio arrivo il Maggio aveva 2,6 milioni di sponsorizzazioni, poi
siamo arrivati a 4 nonostante il Covid. E ora, appunto, a 7,5
milioni". Pereira ha anche detto che addirittura "col Covid
c'era un forte problema sulle sponsorizzazioni. Le persone
volevano rinunciare alla sponsorizzazioni, abbiamo dovuto
convincere gli sponsor a non andare via e, nello stesso momento,
ho cercato nuovi introiti. Però la speranza di trovare nuovi
soldi a Firenze era zero. Firenze non è una città molto
generosa. Per cui era chiaro che l'unica chance che avevo di far
vivere il Maggio era trovare soldi all'estero. Avevo una rete
molto forte in Svizzera, da qui i miei viaggi". Sull'audizione
in Palazzo Vecchio "io sono contento di aver avuto la
possibilità di spiegare le cose, tutti hanno ascoltato e non
c'era polemica. Io sono qui per correggere gli errori, ma qui
non ho sbagliato: non sono un truffatore, penso che le persone
lo abbiano capito. Io resterò alla guida del Maggio, nessuno ha
chiesto le mie dimissioni". (ANSA).
Pereira, Maggio falliva senza sponsor, mie spese corrette
Prima difesa del Soprintendente, 'Ora bilancio dell'ente è ok'
