Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

25 Aprile: Nardella chiude cerimonia cantando "Bella Ciao"

25 Aprile: Nardella chiude cerimonia cantando "Bella Ciao"

Si conclude così la celebrazione ufficiale in Palazzo Vecchio

FIRENZE, 26 aprile 2022, 11:56

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

Il sindaco Dario Nardella ha chiuso la celebrazione del 25 Aprile a Firenze, per il 77/o della Liberazione, intonando la canzone dei partigiani 'Bella Ciao' al termine degli interventi che si sono tenuti nel salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio alla presenza del gonfalone della città, delle autorità locali e dell'associazionismo.
    Nardella come saluto finale ha cominciato a cantare 'Bella Ciao' e dopo le prime parole tutto il Salone, con oltre 200 persone presenti, lo ha seguito concludendo così la cerimonia ufficiale di Firenze per il 25 Aprile. "Un 25 aprile molto più diverso e difficile da quello che speravamo, ma è proprio per questo che oggi più che mai dobbiamo stringerci attorno ai valori della Liberazione, della democrazia, dei diritti e della resistenza e della pace. Il 25 aprile - ha detto Dario Nardella nell'intervento ufficiale per le celebrazioni - ci ricorda che la libertà viene prima di ogni cosa, non c'è cultura, non c'è convivenza sociale senza libertà. come ha detto anche il nostro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nei giorni passati, ricordandoci proprio che la libertà, una volta conquistata, non è acquisita per sempre e per essa dobbiamo impegnarci ogni giorno, senza riserve". Per i rischi del maltempo si è tenuta nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio la cerimonia ufficiale per il 77/o anniversario della Liberazione nazionale. Sono intervenuti, riferisce Palazzo Vecchio in una nota, il prefetto Valerio Valenti, la presidente dell'Anpi Firenze Vania Bagni e Sergio Cofferati. Presenti nel salone anche il gonfalone della Regione Toscana, quelli del Comune di Firenze, della Comunità Ebraica, di Anpi, Aned, Anei. "Il nostro Paese porta la responsabilità delle persecuzioni, delle leggi razziali, e questo non dobbiamo dimenticarlo ma con fierezza dobbiamo ricordare il sacrificio di tante donne e uomini che anteposero la propria vita e la propria libertà a quella di tutti. - ha proseguito il sindaco - La Festa della Liberazione è proprio un impegno costante alla memoria. Ci impone anche quest'anno, non solo di ricordare che qui appena 77 anni fa non vi era libertà, ma che proprio in questo momento a poche centinaia di chilometri da qui, quei valori di libertà, democrazia e quei diritti fondamentali che noi oggi in questa Piazza festeggiamo, sono stati purtroppo sospesi. Ciò che sta succedendo in Ucraina ci deve far riflettere senza facili parallelismi, su cosa voglia dire ancora oggi combattere per la libertà del proprio popolo, seppure completamente diversi siano contesto storico e estensione del conflitto. Faccio mie le riflessioni di questi giorni della senatrice Liliana Segre: non ci può essere equidistanza tra un popolo, quello ucraino, invaso e che combatte per la propria libertà ed autodeterminazione e, dall'altro lato, un governo che in maniera ingiustificabile lo ha aggredito". "In queste settimane - aggiunge Nardella - ho avuto l'opportunità di entrare in contatto con diversi sindaci ucraini, come il sindaco di Kiev città gemellata con Firenze, Vitalij Klyčko, che proprio lo scorso anno accogliemmo a Palazzo Vecchio. Abbiamo ascoltato le sue parole anche di recente in collegamento con il Consiglio Comunale, un intervento commovente e forte che ci ha permesso una volta di più di comprendere le atrocità e le sofferenze causate dalla guerra. Da Firenze, città della pace e della solidarietà, l'impegno a tramandare i valori della libertà, della democrazia, oggi e ogni giorno" . A Firenze le celebrazioni in città, medaglia d'oro della Resistenza, sono iniziate alle 8 con la deposizione di corone di alloro in luoghi simbolo della Liberazione e alle 8.45 al cimitero di Trespiano con la cerimonia con deposizione di una corona di alloro alla tomba dei Fratelli Rosselli alla presenza dell'assessore alla Cultura della memoria Alessandro Martini, del presidente del consiglio comunale Luca Milani e Sandra Bonsanti in rappresentanza di Anpi. Alle 10 in piazza dell'Unità Italiana, come da tradizione, due agenti della Polizia municipale in alta uniforme hanno deposto una corona di alloro al monumento ai caduti di tutte le guerre alla presenza del sindaco Dario Nardella, del prefetto Valerio Valenti, del presidente del Consiglio comunale Luca Milani, della presidente Anpi Firenze Vania Bagni, di una delegazione delle forze armate, di Aned, associazione nazionale ex deportati, Anei, associazione nazionale internati nei lager, dei rappresentanti delle comunità religiose, delle associazioni combattentistiche. A seguire il corteo con le autorità si è diretto a Palazzo Vecchio, raggiungendo il Salone dei Cinquecento da dove ha avuto luogo la celebrazione, causa maltempo.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

Guarda anche

O utilizza