La Madonna del Parto,
il celebre affresco di Piero della Francesca, dovrà tornare
nella sua sede originaria, ossia nella chiesa di Santa Maria di
Momentana, nel cimitero di Monterchi (Arezzo). Per il sindaco
Alfredo Romanelli si tratta di una "notizia sconcertante", per
il critico d'arte Vittorio Sgarbi di "un'opportunità". Per i
giudici amministrativi va fatto così. Lo spostamento del dipinto
rinascimentale viene prospettato in una decisione del Consiglio
di Stato che ha respinto l'ultimo ricorso del Comune e ribadito
la sentenza che era già stata pronunciata dal Tar: cioè, la
collocazione del dipinto di Piero deve essere nel luogo in cui
fu realizzato, cioè a Momentana, località fuori Monterchi, anche
se la chiesa originaria, quella in cui il maestro del
Rinascimento mise in opera il capolavoro, seguendo anche ben
precise regole di luce che lo ispirarono, non esiste più dalla
fine del '700.
Il provvedimento fa saltare in sostanza l'accordo che, dopo
un'aspra contesa sulla proprietà fra lo stesso Comune e la Curia
vescovile di Arezzo, era stato raggiunto per ricollocare la
Madonna del Parto nell'ex convento delle Benedettine, poco
lontano dalla sede attuale, in una ex scuola elementare resa
museo con tanto di percorso artistico e di audiovisivi per i
turisti, sempre nel centro di Monterchi. Spostamento mai
avallato dal ministero della Cultura. Invece la chiesa di
Momentana indicata dai giudici amministrativi si trova ai piedi
della collina su cui sorge il paese ma non è più quella dove il
pittore la dipinse - secondo la tradizione in onore della madre
originaria proprio di Monterchi - e da dove era stata spostata
più volte per proteggerla da terremoti, guerre devastazioni.
Sconcertato il sindaco Romanelli, secondo cui la sentenza "È un
atto di prepotenza". Ma per il critico Sgarbi lo spostamento "E'
un'opportunità".
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