E' La forza del destino di
Giuseppe Verdi, diretta da Zubin Mehta, il secondo titolo
operistico dell'83/o Festival del Maggio Musicale. Andrà in
scena il 4 giugno (con repliche il 7, 10, 16, e 19). L'opera è
stata più volte affrontata dal maestro Mehta, la prima nel 1992,
poi nel 2007, nel 2010 e in tour a Tokyo nel 2011, e ora torna a
dirigerla in un allestimento con la regia di Carlus Padrissa,
della compagnia La Fura dels baus. Il sovrintendente del teatro,
Alexander Pereira, si è detto "molto felice di avere Zubin e
Carlus in questo evento. Vedo uno spettacolo molto avventuroso,
Carlus ha rischiato molto, ma abbiamo l'impressione che diventi
una cosa molto interessante, avanguardista, che racconta una
storia molto drammatica. Zubin, che ama questo pezzo, sta
facendo un lavoro meraviglioso".
"Nella Forza del destino di Giuseppe Verdi, troviamo un po'
di tutto - ha detto Mehta presentando l'opera - c'è naturalmente
l'amore come in tutte le sue opere, la storia, ma anche il
pregiudizio razziale, la guerra, e le buffonerie di Fra
Melitone. Solo il genio di Verdi poteva concepire una storia
come questa e intersecare tutti questi livelli tra loro". "La
forza del destino, l'opera innominabile, per ragioni
scaramantiche, di Verdi, ha una struttura molto complessa per la
compresenza di tematiche spesso contrastanti - spiega Padrissa -
l'amore e la morte; la vendetta e il perdono, derivante dal
sentimento religioso; il dramma e la commedia, ma su tutto un
destino inesorabile che schiaccia tutti i personaggi
dell'opera". "Nei giorni scorsi - ha aggiunto il soprintendente
- mi ha molto commosso un commento di un giornalista della
stampa austriaca per la Tosca di Salisburgo in cui diceva che
Mehta dirige non per compiacere il pubblico, non per ragioni
esterne, ma fa della musica per sé stesso: ha definitivamente
catturato l'interiorità del maestro e del suo lavoro e sarà
questo quello che il pubblico percepirà".
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